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MADE IN ITALY: DOPO LA PIZZA I PROSCIUTTI. LA CONFCOMMERCIO CONTRO LA COLDIRETTI

“Ormai è noto l’uso spregiudicato e strumentale che la Coldiretti fa dei numeri e delle statistiche per conquistare in modo improprio e attraverso una concorrenza sleale spazi di mercato a danno della distribuzione. Si va dal “bluff”, già smascherato recentemente anche da “Il Sole 24 Ore”, dei prezzi più bassi che sarebbero praticati nei farmers’ market, alle accuse del tutto prive di fondamento che vedrebbero la gdo imporre agli agricoltori accordi capestro. Se si è, dunque, arrivati alla guerra del prosciutto, vuol dire che la Coldiretti è davvero arrivata “all’osso”: così la secca replica del presidente di Fida-Confcommercio, Dino Abbascià, alle affermazioni di Coldiretti. “Ma una precisazione è d’obbligo - prosegue Abbascià - anche per sgombrare il campo da equivoci: nei 60.000 negozi alimentari, aderenti alla Fida-Confcommercio, le quote di mercato dei prosciutti venduti sono così suddivise: Prosciutto di Parma 61,25%, prosciutti regionali dop (S. Daniele, Toscano …) 16,55%, prosciutti nostrani 12,80%, prosciutti esteri 9,40%”.

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