Starbucks si dà all’alcol contro la crisi. La catena mondiale del caffè, che nell’ultimo anno ha dovuto chiudere centinaia dei suoi 16 mila punti vendita nel mondo, tenta l’avventura con vino e birra: a Seattle, sua città natale, convertirà un suo negozio a bar, cambiando nome in “15th Ave. Coffee and Tea inspired by Starbucks”, e oltre a caffè e frullati offrirà anche bottiglie di birra e bicchieri di vino, rispettivamente a 4 e 7 dollari (il Frappuccino, uno dei prodotti leader della catena, oggi costa 4,17 dollari). Il progetto rappresenta il tentativo dell’azienda di estendere il marchio ai locali aperti anche di sera. “Saremo orgogliosi delle nostra bevande alcoliche, così come lo siamo dei nostri caffè”, ha commentato un portavoce di Starbucks.
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