“Le peculiarità tradizionali vanno assolutamente mantenute nella globalizzazione”. Parola del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha ricevuto al Quirinale il “Club Chef des Chefs”, venticinque maestri dell’arte culinaria abituati a cimentarsi con il palato di altrettanti vertici istituzionali Il Presidente si è schierato apertamente in difesa della tipicità e della tradizione a tavola. E non solo italiana, ma di qualsiasi tradizione, basta che sia espressione di una sapienza distillata nei secoli. “Quando al Quirinale ricevo ospiti in visita di stato”, ha detto Napolitano (l'ultimo, in ordine di tempo, è stato quel Barack Obama che ha fatto del mangiar sano ed autarchico uno dei portati del suo mandato), “ricevo solo complimenti per l’opera degli chef della Presidenza della Repubblica”. Napolitano ha anche ricevuto una divisa da cuoco, con tanto di bandierina italiana al posto degli alamari e stemma della Repubblica sul cuore. E la coppia presidenziale, Giorgio e Clio Napolitano, confessano anche il piatto preferito: “sono i maccheroni ripassati in padella, devono essere al pomodoro, non necessariamente fatti all’istante, e vanno tenuti a cuocere finchè fanno la crosticina”.
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