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AMBIENTE: PER RAID DI CINGHIALI E LUPI E’ FUGA DA MONTAGNE. LO DICE LA COLDIRETTI. “NON È SOLO QUESTIONE DI DANNI, CHE PUR AMMONTANO A MILIONI DI EURO, MA È DIVENTATO UN FATTO DI SICUREZZA DELLE PERSONE E DELLA VITA NELLE CAMPAGNE”

L’allarme per la presenza di animali selvatici come i lupi ed cinghiali che stanno mettendo a rischio le aree rurali, ma anche quelle periurbane, si estende a molte altre Regioni italiane con ripetuti casi di incidenti stradali, allevamenti decimati, migliaia di campi con i raccolti distrutti da gruppi di cinghiali, lupi o cani randagi. Lo afferma la Coldiretti in riferimento alle ronde dei pastori proposte nelle vallate di Cuneo per la sorveglianza di greggi e mandrie minacciate dai raid degli animali selvatici.

La sicurezza nelle aree rurali e - denuncia la Coldiretti - è in pericolo per il proliferare di animali selvatici come i cinghiali fino di oltre 150 chili di peso che stanno invadendo campi coltivati, centri abitati e strade dove rappresentano un grave pericolo per le persone e le cose. Non è più solo una questione di risarcimenti dei danni, che pur ammontano a milioni di euro, ma è diventato - precisa la Coldiretti - un fatto di sicurezza delle persone e della vita nelle campagne.

Per chi opera nelle aree montane e svantaggiate non è solo è a rischio la possibilità di poter proseguire l’attività agricola ma anche di circolare sulle strade o nelle vicinanze dei centri abitati. Negli ultimi 10 anni, gli animali selvatici si sono quasi decuplicati e l’aumento di cinghiali e altri ungulati ha messo in allarme non solo le imprese agricole, ma anche la società e l’ambiente. Oltre ai pericoli per le persone, la moltiplicazione degli animali selvatici sta provocando gravi perdite economiche con i danni causati dalla fauna selvatica che hanno superato in Italia i 70 milioni di euro all’anno stimati da un rapporto Eurispes.

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