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SI SCRIVE FIORENTINA, SI LEGGE TOSCANA. LA RISCOPERTA DELLA “SEMPLICE ECCELLENZA” NEL PALIO DELLA BISTECCA. DOVE? DI SCENA A SCANDICCI (FIRENZE) IL 4 OTTOBRE

Relegata nell’ombra per lunghi anni da una cucina altezzosa ma non chic, disossata fino al 2006 dai predicatori apocalittici della mucca pazza, mortificata da avventori e turisti che la chiedono (orrore!) “ben cotta”, lei resiste e rimane uno dei vessilli della Toscana. Perché Toscana si scrive anche “fiorentina”. Quel taglio nobile di lombata di 5-6 centimetri di oltre un chilo di peso, ingioiellata da un osso a forma di T “cavato” dalla schiena di un vitellone chianino come Michelangelo “cavava” i suoi capolavori dai blocchi di marmo, splendidamente asimmetrico nella forma e nel sapore col suo controfiletto tenero e raffinato ed il suo filetto verace e corposo, ha trovato finalmente la sua posizione nella gastronomia italiana. O, per dirla meglio e in breve, nella cultura italiana pura e semplice. E pura e semplice è definizione che si adatta bene a questa signora della cucina. Brace viva di quercia o leccio, appena velata di cenere, taglio fresco di carne, senza alcun condimento, griglia. Non piastre né pietre, non gas né elettricità: e tutta la sua eleganza si allarga in bocca disciolta in quel sugo fatto dal suo stesso sangue.
Ecco, la storia e l’essenza della fiorentina è interpretata dal “Palio della Bistecca”, la sfida nella quale si cimenteranno il 4 ottobre i migliori “bisteccai” del capoluogo toscano all’I-Place Conceptstore - Italian excellence di Scandicci (Firenze), lo spazio espositivo e commerciale delle aziende del Consorzio Centopercento Italiano impegnato da 10 anni nella diffusione e nella promozione dell’eccellenza artigianale e del made in Italy.
Lo scopo della manifestazione? Selezionare dieci tra i migliori cuochi di Firenze e provincia, metterli davanti a un braciere per confrontarsi nell’arte di cuocere la “ciccia” e sottoporre le loro bistecche ad una giuria congiunta di giornalisti specializzati e di gente comune, cui verrà demandato il compito di eleggere il “bisteccaio” migliore della città. Ogni chef dovrà portare autonomamente la materia prima, indicando anche il tipo di carne, la macelleria fornitrice, la tecnica di cottura, i condimenti utilizzati e gli eventuali contorni proposti. Insomma, più che una competizione, un tributo a questa eccellenza, per usare un termine abusato ma quanto mai proprio, del buon vivere italiano.
Info: promozione@i-place.it - info@i-place-conceptstore.it

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