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QUANDO UN MUSEO DIVENTA UN ATTRATTORE TURISTICO … SUCCEDE A GRAGNANO (NAPOLI)

Quando un museo diventa un attrattore turistico: succede a Gragnano (Napoli), su proposta della Consulta Nazionale dell’Agricoltura. La tre giorni della pasta di Gragnano ha posto anche l’accento sulla necessità di legare la pasta locale ad un sistema culturale che faccia perno sulla centralità turistica e divulgativa di un museo specifico, volto a valorizzare la tipicità di questo prodotto.
La pasta gragnanese è nata dal cuore dell’antica cittadina, nella Valle dei Mulini a sud del Golfo di Napoli, ed è il simbolo per eccellenza della tipicità gastronomica campana e della dieta alimentare. Proprio la città di Gragnano, grazie alle condizioni microclimatiche ed alle conoscenze professionali, è famosa nel mondo per la qualità dei sui maccheroni fin dall’inizio dell’Ottocento quando si contavano oltre 70 pastifici. La semola è ottenuta dai grani duri, l’impasto avviene con acqua delle sorgenti delle pendici del Monte Faito, e la trafila al bronzo, per ottenere la necessaria rugosità superficiale, ne fanno una pasta unica e irripetibile. Tra i caratteri distintivi della pasta di Gragnano ci sono la trafilatura e l’asciugatura.

Un prodotto che è specchio dell’Italia più genuina e delle sue secolari tradizioni e che oggi si candida all’Igp. Con l’inizio della procedura di riconoscimento nel Dipartimento della Qualità, la Pasta di Gragnano diventa la prima pasta in assoluto ad aver avviata l’istruttoria per l’attribuzione del marchio di qualità in sede comunitaria.

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