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E’ USCITO “IL GOLOSARIO 2010”, LA GUIDA DI CLUB PAPILLON ALLE COSE BUONE D’ITALIA CURATO DA PAOLO MASSOBRIO

E’ uscito, nelle edicole di tutta Italia, “Il Golosario” 2010 di Paolo Massobrio (Comunica Edizioni, 25 euro), a metà strada tra un libro e una guida, strumento ideale per scoprire l’Italia del gusto e i suoi territori attraverso le produzioni tipiche, i volti e le storie di chi li produce.

Il volume del fondatore di Papillon segnala più di mille ghiottonerie: vini, negozi, boutique del gusto, enoteche, cantine, olii, ristoranti, agriturismi, le cantine aperte tutto l’anno e i microbirrifici che anche quest’anno sono in crescita ovunque.

Il Golosario è suddiviso per regioni, ognuna delle quali è introdotta da un personaggio d’eccezione che racconta il suo rapporto con il cibo e i piatti preferiti della sua terra d’origine: per la Valle d’Aosta, Costantino Charrère; per il Piemonte, Giancarlo Caselli; per la Liguria, Sabrina Salerno; per la Lombardia, Vince Tempera; per il Veneto, Luca Zaia; per il Trentino, Roberto Manni; per l’Alto Adige, Kaspar Capparoni; per il Friuli Venezia Giulia, Giuseppe Battiston; per l’Emilia Romagna, Orietta Berti; per la Toscana, Carlo Conti; per le Marche, Enrico Bracalente; per l’Umbria, Sergio Marini; per il Lazio, Barbara Palombelli; per l’Abruzzo, Ettore Giovannelli; per il Molise, Daniela Terreri; per la Campania, Alfonso Iaccarino; per la Puglia, Mino Taveri; per la Basilicata, Rosalba Pippa (Arisa); per la Calabria, Franco Arturi; per la Sicilia, Tony Sperandeo; per la Sardegna, Paolo Virdis.

E, per tre giorni, a Milano, dal 7 al 9 novembre, Golosaria sarà vetrina d'eccellenza delle produzioni artigianali di qualità tutte italiane: quindi i 100 migliori Artigiani del Gusto; i Top Hundred, ovvero i 100 migliori vini d’Italia, selezionati da Paolo Massobrio e Marco Gatti, in degustazione nell’enoteca curata da Fabio Scarpitti; i banchi di assaggio, con i piatti della tradizione lombarda; le lezioni di Orto sul Balcone, con Regione Lombardia Agricoltura; la lezione popolare di cucina curata da Claudio Sadler.

Con il Comune di Milano e la Camera di Commercio proseguirà il dialogo avviato in questi quattro anni, sull’affermazione di un’identità che passa attraverso i cibi e i piatti che, in questa città, unica in Italia, sono contrassegnati dalla De.Co. (Denominazione Comunale).

Ma l’imminenza di Expo 2015 porterà ad una riflessione anche sulla cosiddetta integrazione alimentare, così come sui mestieri di casa nostra che, per non scomparire, si ripropongono in veste nuova. “Integrazione alimentare significa una cucina che tiene conto dell’agricoltura locale - dice Paolo Massobrio - questo vuol dire integrare le economie, creare sinergie e avere maggiori garanzie sulla salubrità dei prodotti, che sono tali più si avvicinano al kilometro zero”.

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