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FAO & FAME MONDO: “I PREZZI DEL CIBO SONO TROPPO ALTI. E’ CRISI IN 31 PAESI ...”

Nei paesi poveri, importatori netti di cibo, i prezzi degli alimenti continuano a rimanere sostenuti, nonostante la buona produzione cerealicola registrata nel 2009. Lo rivela la Fao, nel suo ultimo rapporto “Crop Prospects and Food Situation” (Prospettive dei raccolti e situazione alimentare) che sottolinea come 31 nazioni oggi necessitino di aiuti d’emergenza. La situazione è particolarmente grave in Africa orientale dove a causa della siccità e dei conflitti in corso 20 milioni di persone hanno bisogno di aiuti alimentari, ha denunciato la Fao.

Nonostante i prezzi alimentari a livello internazionale siano calati in modo significativo rispetto ai picchi raggiunti un paio d’anni fa, i prezzi del grano e del mais in ottobre sono saliti e quelli del riso di esportazione rimangono piu’ alti dei livelli ante crisi. “Per le popolazioni più povere, il cui bilancio familiare viene speso sino all’80% per il cibo, la crisi dei prezzi alimentari non è ancora finita”, ha dichiarato Hafez Ghanem, vice direttore generale della Fao, “oggi per combattere fame e povertà la priorità a livello mondiale è incrementare gli investimenti nel settore agricolo dei Paesi in via di sviluppo”.

Il rapporto esce quando mancano pochi giorni al vertice mondiale della Fao, dal 16 al 18 novembre, allo scopo di raggiungere un ampio consenso per l’immediata riduzione della fame con l’obiettivo di promuovere gli investimenti pubblici e privati nello sviluppo agricolo dei Paesi poveri. In particolare, il documento spiega che in Africa occidentale la produzione cerealicola nel 2009 calerà sui buoni raccolti del 2008. Le piogge scarse, inferiori alle medie stagionali, hanno reso necessario in molte zone della regione ripiantare le colture e hanno causato la perdita del bestiame in Mali, Ciad e Niger. I prezzi dei cereali nella regione sono ancora ben al di sopra i livelli di due anni fa prima della crisi dei prezzi alimentari. Ad esempio, si legge nel rapporto, il prezzo del miglio sul mercato di Bamako, la capitale del Mali, di Ouagadougou in Burkina Faso e di Niamey in Niger è aumentato del 35%, del 42% e del 21% sullo stesso periodo del 2007. Il prezzo del riso importato è incrementato tra il 22% e il 46%. La Fao mette, inoltre, in guardia che il previsto calo della produzione cerealicola della Nigeria potrebbe portare a nuovi rialzi dei prezzi in tutta l’Africa occidentale.

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