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NEW ENTRY TRA I PRODOTTI MADE IN ITALY RICONOSCIUTI TRA LE ECCELLENZE EUROPEE: IL FARRO DI MONTELEONE DI SPOLETO DIVENTA DOP

C’è un nuovo prodotto made in Italy tra le eccellenze europee: è di oggi la notizia della pubblicazione sulla “Gazzetta Ufficiale” dell’Unione Europea della domanda di riconoscimento come Dop del Farro di Monteleone di Spoleto.

Novità anche per altri due prodotti italiani: il Limone Interdonato Messina Igp è stato iscritto nel registro delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette, mentre sono state approvate modifiche non secondarie del disciplinare della denominazione Prosciutto di Norcia Igp.

“L’Italia si conferma il Paese delle eccellenze, della tipicità e di territori che hanno saputo nel tempo coniugare le condizioni pedoclimatiche delle zone di produzioni all’abilità dell’uomo, binomio che ha donato al nostro Paese prodotti unici e irripetibili altrove” ha commentato il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia.

La caratteristica che rende unico il Farro di Monteleone di Spoleto è la cariosside di colore marrone ambrato che alla frattura si presenta vitrea e compatta con residui farinosi. La spiga piatta, corta, affusolata, con ariste non troppo lunghe e leggermente divaricate completa il quadro caratteristico di questo prodotto, che fin dal XVI secolo veniva largamente coltivato a Monteleone di Spoleto, in Umbria. L’area di coltivazione comprende i comuni di Monteleone di Spoleto e Poggiodomo e parte dei comuni di Cascia, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera e Scheggino, di altitudine maggiore o uguale a 700 etri sul livello del mare.

La Igp Limone Interdonato Messina è riservata alla cultivar “Interdonato”, ibrido naturale tra un clone di cedro e un clone di limone, ed è prodotta nel territorio Jonico-Messinese, in alcuni comuni della provincia di Messina. Le aziende del Consorzio del Limone Interdonato Messina sono 50 e producono 800mila chili all’anno, con un fatturato alla produzione annuo di 500mila euro e un fatturato al consumo di un miliardo e 200mila euro.

“Il nostro Prosciutto di Norcia - ha aggiunto Zaia - è un prodotto di eccellenza frutto di una tradizione secolare. Prestare la massima attenzione ai disciplinari di produzione significa difendere la storia agroalimentare del nostro Paese e garantire prodotti di qualità”. Le modifiche al disciplinare di questo prodotto riguardano la descrizione puntuale delle caratteristiche del suino pesante adulto, che costituisce la materia prima della Igp, e l’inserimento degli elementi inerenti la tracciabilità del prodotto. Tali precisazioni sono state introdotte per fornire dati certi e più precisi al consumatore sull’origine della materia prima utilizzata. L’arte della conservazione delle carni suine nella zona del Nursino era già famosa al tempo dei Romani. L’ambiente naturale della zona è da ritenersi particolarmente favorevole al processo di maturazione e stagionatura di un prosciutto di qualità per le sue caratteristiche climatiche e per la natura dei terreni, caratterizzati da elevate dorsali montuose che impediscono l’afflusso di aria umida dal mare e dal prevalere di formazioni calcaree che consentono la dispersione delle acque piovane.

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