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IL “CODICE AGRICOLO” SI ARENA ALLA CAMERA. IL PROGETTO DI ZAIA BLOCCATO PER APPROFONDIMENTI. LA COMMISSIONE AGRICOLTURA: “FRETTOLOSO E CONFUSO”. LE ORGANIZZAZIONI COOPERATIVE: “COSÌ COM’ERA NON TENEVA ABBASTANZA CONTO DELLA NOSTRA REALTÀ”

Fortemente voluto da Luca Zaia, che lo considerava formidabile strumento per semplificare e accorpare il quadro legislativo dell’agricoltura italiana, ad oggi disperso e frammentato tra Codice civile, leggi speciali e commi di leggi finanziarie, quel Codice agricolo che nel progetto del Ministro sarebbe dovuto diventare operativo entro febbraio si avvia oggi verso la bocciatura.

Dopo aver superato il primo esame del Senato il Codice - che si prefiggeva oltre che di rendere omogenea una materia dispersa e frammentata, anche di eliminare leggi-doppione - si è arenato alla Camera, dove è stata opposta la “necessità di valutazione e approfondimento”. Formula che assai spesso ha come conseguenza l’affossamento di una proposta di legge. Dati i dubbi espressi dalle organizzazioni di categoria, la commissione agricoltura alla Camera ha criticato fortemente il Codice nel timore che ingenerasse una maggiore confusione rispetto alla normativa precedente, ed ha imputato l’inadeguatezza del Codice a frettolosità e inattenzione nella stesura del medesimo. Con il forte rischio di generare confusione o contenziosi. Stando alle parole del presidente della commissione agricoltura della camera, Paolo Russo, sarebbero emersi “profili critici e preoccupazioni in merito agli schemi in oggetto, non con riferimento ai generali obiettivi di semplificazione e riordino, ma piuttosto con riferimento alle scelte compiute nella redazione di singole disposizioni o gruppi di disposizioni e agli effetti che possono derivarne”.

D’altronde le stesse organizzazioni di categoria reputano alcuni punti lacunosi e di incerta interpretazione. Tanto da spingere le tre organizzazioni cooperative Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, Agci Agrital, a scrivere nei giorni scorsi una lettera al ministro Zaia per esprimere “la grave preoccupazione che il provvedimento in esame possa essere approvato nell’attuale formulazione che appare incoerente con le leggi in vigore e in contrasto con la stessa delega di merito”.

Le organizzazioni già avevano espresso a Zaia la necessità di integrare il Codice “con le norme vigenti nel comparto agroalimentare, stante la fortissima interdipendenza tra la fase strettamente agricola e quella della valorizzazione dei prodotti sul mercato”.

Lamentavano l’assenza di argomenti quali le Organizzazioni di produttori, l’interprofessione o la regolazione dei mercati prevista dal decreto legislativo 102/05. Insomma, uno scarso interesse nei confronti del mondo delle cooperative agroalimentari, sempre più pilastro del settore nel nostro Paese.

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