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NUOVA VITA PER GLI ALVEARI DEL BELPAESE, CON OTTIME PRODUZIONI DI MIELE E CONSUMI IN CRESCITA CONTINUA. GLI APICOLTORI: OK CAMPAGNA CONTRO I PESTICIDI “KILLER”. DI SCENA IL CONGRESSO DELL’APICOLTURA ITALIANA (CHIANCIANO TERME, 2-7 FEBBRAIO)

Gli alveari italiani stanno rinascendo a nuova vita, con uno stato di salute eccellente e produzioni di miele ottime, sia in termini di qualità che di quantità, dal nord al sud del Belpaese, registrate nel 2009. Gli italiani si sono resi protagonisti di una vera e propria gara di solidarietà nei confronti delle api, con consumi di miele in crescita vertiginosa (+50%) nel corso del 2009. Un successo per gli apicoltori, in prima linea nella campagna contro i pesticidi “killer”, che ha visto tutta l’Italia - dai produttori ai consumatori, dalle istituzioni fino alla ricerca - mobilitarsi per salvare le api dal grave problema della moria degli alveari. Ma il mondo del miele italiano non si ferma, e riunito al Congresso dell’apicoltura italiana (Chianciano Terme, dal 2 al 7 febbraio), sarà a lavoro perché il divieto all’uso dei concianti neonicotinoidi possa diventare definitivo, dopo lo stop fino al 20 settembre 2010 previsto dal Ministero delle Politiche Agricole.

Per proseguire la loro campagna, ed in vista dello scadere dello stop all’uso dei concianti neurotossici per il mais, gli apicoltori italiani insieme all’Unaapi hanno raccolto, tramite una sottoscrizione, oltre 120.000 euro “per fronteggiare nei tribunali e nel Paese lo strapotere della lobby dei “venditori di chimica””, spiega il presidente Francesco Panella. Gli apicoltori italiani, infatti, hanno saputo tenere testa ai potenti interessi privati della lobby dei produttori e venditori di chimica, ottenendo da parte della Commissione Fitofarmaci, sulla linea delle prime conclusioni delle attività scientifiche attivate dal Ministero delle Politiche Agricole, il rinnovo della sospensione dei concianti neurotossici per il mais anche nel 2010. E gli effetti si sono potuti registrare fin da subito: nel 2009 non si sono verificati quei fenomeni devastanti di spopolamento e moria degli alveari degli anni precedenti, gli allevamenti apistici italiani si sono ricostituiti, le produzioni aumentate e migliorate qualitativamente, i consumi passati dai 400 ai 600 grammi a testa.

E ora, dagli “Stati Generali” in Toscana, gli apicoltori italiani si confronteranno affinché possano essere messi a punto concretamente metodi più rigorosi nelle autorizzazioni ai fitofarmaci, studi e limitazioni analoghe anche nei confronti di antiparassitari chimici utilizzati in tutte le altre coltivazioni, e per rendere noti i dati scientifici fin qui rilevati, insieme alle pratiche e ai prodotti alternativi che abbiano un minore impatto ambientale.

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