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UN TEMPO USATO PER PORTARE LA LUCE, OGGI PER ARRICCHIRE I SAPORI: QUASI UNA MAGIA QUELLA DELL’OLIO DI OLIVA, CHE LA FONDAZIONE LUNGAROTTI CELEBRA CON “LUCIFESTE”, MOSTRA DI “LUCERNE D’AUTORE”, IN UMBRIA (PERUGIA E TORGIANO, 12 FEBBRAIO-6 APRILE)

Il filo conduttore è quello dorato dell’olio di oliva, che, molto prima di arrivare sulle tavole per arricchire i sapori in ogni piatto, veniva utilizzato per portare la luce nel buio fin dalla notte dei tempi. A celebrare quella che sembra quasi una magia del frutto dell’olivo è la Fondazione Lungarotti, che, per l’edizione n. 10, di “Lucerne d’Autore” a Perugia (Rocca Paolina, 12-28 febbraio) e poi al Museo dell’Olivo e dell’Olio di Torgiano (20 marzo-6 aprile), che festeggia così il compleanno n. 10, promuove l’originale mostra “Lucifeste”, con le lucerne ad olio interpretate dall’arte dello sculture Bruno Ceccobelli (info: www.lungarotti.it).
Con la lucerna a olio ha inizio l’impiego da parte dell’uomo del frutto dell’olivo, un filo verde che ha attraversato la vita dell’uomo e che ha avuto inizio portando la luce nel buio dei tempi preistorici. Solo successivamente l’olio viene impiegato nella religione, nella medicina, nella cosmesi, nello sport e, ultimo in ordine di tempo, nell’alimentazione.
Di questo mondo così ricco e variegato parla la collezione permanente del Museo dell’Olivo e dell’Olio di Torgiano della Fondazione Lungarotti, che alle lucerne dedica grande spazio, dalle più antiche che risalgono al VII secolo a.c. fino a quelle di età neoclassica, quando la candela e più moderni sistemi di illuminazione soppiantarono l’antico utensile.

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