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UN CENSIMENTO INTERNAZIONALE DEGLI OLTRE 10.000 CIBI E VINI AD INDICAZIONE GEOGRAFICA DEL MONDO: E’ LA MISSION DEL PROTOCOLLO FIRMATO DA EXPO 2015 SPA, FONDAZIONE QUALIVITA E MONTE DEI PASCHI DI SIENA

Più di 10.000 fra cibi e vini ad indicazione geografica nel mondo da catalogare, per realizzare un censimento di prodotti di qualità nutritiva e creare un network internazionale di settore, magari proprio durante l’Expo: sono i cardini del protocollo d’intesa firmato da Expo 2015 spa, dalla Fondazione Qualivita, dal Monte dei Paschi di Siena e dalla fondazione Monte dei Paschi. “E’ un programma di grande interesse, da completare entro 5 anni per presentarlo nell’Expo - spiega Lucio Stanca, ad di Expo 2015 spa - da parte nostra potremmo dare un piccolo contributo economico, ma il nostro grande contributo sarà quello di integratori: vogliamo offrire a questo censimento un palcoscenico mondiale”.

A supporto di un mondo che “soffre di una mancanza di riconoscimento”, come sottolinea Mauro Rosati, responsabile del primo atlante realizzato da Qualivita sui prodotti europei, fatto di 10.300 Ig protette, di cui 3.300 nel mondo del cibo e 7.000 nel mondo del vino, che vale fra i 50 e i 60 miliardi di euro (12 solo per quanto riguarda l’Italia), è stato messo in campo quello che Giuseppe Mussari, presidente della Banca Monte dei Paschi di Siena definisce “uno sforzo gigantesco. Nel quadro dell’Expo - sottolinea Mussari - questa può essere una cosa importante perché mette in campo una logica che non è quella elitaria, ma è quella di una democrazia alimentare che sta alle possibilità di ciascuno e che preserva le identità”. E se l’Europa, aggiunge Paolo De Castro, presidente di Qualivita, “ha aperto da anni un percorso su questi temi, che vede l’Italia come leader”, altrove nel mondo non è così, e i prodotti sono a rischio di contraffazione.

“Lo scopo principale di quest’iniziativa - spiega Rosati - è politico, è quello della creazione di un network. L’Expo potrebbe essere il luogo dove si forma questa assise e dove si convincono gli stati dell’importanza di una protezione dei prodotti tipici, perché si tratta di sostenere una cultura che si trasferisce all’economia”. Un’affermazione esemplificata con il nuovo panino di Mc Donald’s, McItaly, nato proprio, secondo Rosati, “dalla consultazione dell’atlante già realizzato sui prodotti europei, che negli Usa è già stato richiesto da sei catene alimentari”.

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