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“POSSONO ESSERCI ALTRE EMERGENZE ALIMENTARI E NUOVE TENSIONI SUI PREZZI AGRICOLI NELL’ATTUALE CONGIUNTURA ECONOMICA. SERVE GOVERNANCE MONDIALE CONDIVISA”: PAROLE DEL PRESIDENTE NAPOLITANO. L’ IFAD: “OGM PER RADDOPPIARE PRODUZIONE NEL 2050”

“Non è da escludersi che potremmo di nuovo trovarci di fronte ad altre emergenze alimentari. Nuove tensioni sui prezzi agricoli sono un’eventualità tutt’altro che remota nell’attuale congiuntura
economica mondiale”: queste le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al consiglio dei governatori dell’Ifad-Fondo Internazionale per lo sviluppo agricolo, agenzia delle Nazioni Unite a Roma. Per il Presidente Napolitano, i cambiamenti climatici impongono all’Ifad di andare oltre la sua missione primaria, per affrontare “temi di stringente attualità, come ad esempio gli effetti sull’agricoltura dei cambiamenti del clima e il problema della sicurezza alimentare”, mentre “le sfide imposte dalla globalizzazione dei mercati e dal difficile superamento della crisi mondiale impongono la ricerca di un modello di governance condiviso fondato sui valori della solidarietà, dell’inclusività, della sostenibilità ambientale, delle politiche di sviluppo e sulla crescente considerazione dei paesi meno avanzati”.

“In questo scenario - prosegue il Presidente Napolitano - le agenzie delle Nazioni Unite e i fondi multilaterali dovranno mostrarsi all’altezza delle aspettative e della fiducia di cui sono destinatari come istituzioni. Dalla loro capacità di reazione e intervento dipenderà il larga parte il consolidarsi del loro prestigio”. Napolitano ha ricordato che i partecipanti del G8 dell’Aquila nel 2009 “hanno espresso al più alto livello profonda preoccupazione per i crescenti livelli di malnutrizione e crisi
alimentare, specialmente nel continente africano, e hanno deciso di intraprendere, sulla base di principi condivisi, azioni congiunte per il raggiungimento di un livello sostenibile di sicurezza alimentare”. Il Presidente della Repubblica ha inoltre riconosciuto il ruolo di “protagonista attivo e coerente” svolto dall’Ifad per affrontare i problemi posti dalle crisi alimentari con azioni congiunte per il raggiungimento di un livello sostenibile di sicurezza alimentare, e ha ricordato che il Fondo ha ricevuto un “notevole impulso” con la ricostituzione delle risorse finanziarie, ottenendo così un chiaro riconoscimento e la “piena fiducia dei Paesi membri nei suoi strumenti e capacità”.

“Ma ciò non basta. Una strategia efficacie a livello globale - conclude il capo dello Stato - richiede uno sforzo congiunto per migliorare l’efficienza e massimizzare i risultati. A questo riguardo è auspicabile che le tre Agenzie del polo agricolo di Roma (Fao, Ifad, Pam, ndr) che l’Italia ha
l’onore di ospitare e verso le quali è impegnata in prima linea, sappiano coordinare i loro interventi nel rispetto della complementarietà dei rispettivi mandati istituzionali”.

“L’Ifad ha molto apprezzato - sottolinea il presidente Kanayo F. Nwanze - la decisione dell’Italia di mantenere l’agricoltura al centro dell’agenda internazionale durante la presidenza del G8 del 2009, culminata nello storico summit dell’Aquila all’insegna dell’inclusione. Noi e altre istituzioni internazionali abbiamo urgentemente necessità di aumentare e rafforzare il sostegno ai piccoli proprietari agricoli del mondo e siamo coscienti di non avere mezzi proporzionati alle sfide. Speriamo che l’iniziativa per la sicurezza alimentare lanciata a l’Aquila ci permetta veramente di fare meglio. Siamo confortati dal sapere che la comunità internazionale è nostra alleata in questo sforzo”.

Focus - Ifad: “Ogm per raddoppiare produzione nel 2050”

“L’agricoltura è un buon affare e occorre che anche il settore privato ne capisca le potenzialità”, è quanto sottolinea il presidente dell’Ifad Kanayo F. Nwanze, secondo il quale “l’Ifad punta ad incoraggiare i giovani piccoli agricoltori a sviluppare lo spirito e le capacità imprenditoriali di cui
hanno bisogno. Vorremmo che uomini e donne non fossero costretti ad abbandonare le aree rurali ma da queste possano ottenere il necessario per vivere”. Un obiettivo che, secondo l’Ifad, non sarà possibile raggiungere se la produzione agricola mondiale, che segue l’andamento sempre crescente della domanda alimentare mondiale e l’indice demografico, non raddoppierà entro il 2050.

Tra gli esponenti del mondo economico che all’incontro a Roma hanno proposto strategie per gli obiettivi dell’agenzia, per Gordon Conway, professore di Sviluppo internazionale all’Imperial College di Londra, considerato pioniere dell’agricoltura sostenibile, “abbiamo bisogno di nuove varietà da seminare, che siano più resistenti, oltre che alle malattie, anche alla scarsità d’acqua e a temperature più alte, perché questi sono i risultati che porteranno i cambiamenti climatici. Per questo motivo, gli Ogm non possono essere considerati un problema ideologico”. La questione dell’aumento della produzione agricola “non si può risolvere con la scienza convenzionale - conclude il presidente dell’Ifad - dobbiamo fare i conti con i cambiamenti climatici”.

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