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“SENZA AGRICOLTURA, POLITICHE AMBIENTALI NON SE NE POSSONO FARE, IL 70% DEL TERRITORIO EUROPEO È IN MANO AGLI AGRICOLTORI”. È IL PENSIERO DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DELL’UNIONE EUROPEA, PAOLO DE CASTRO

“Senza agricoltura, politiche ambientali non se ne possono fare, il 70% del territorio europeo è in mano agli agricoltori”. È il pensiero del presidente della Commissione Agricoltura dell’Unione Europea, Paolo de Castro, oggi all’Assemblea elettiva regionale della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori, nella “sua” Puglia.

“Dobbiamo avere una sensibilità - ha detto De Castro - e credo che sotto questo profilo l’Europa farà, mi auguro, il possibile, anche mantenendo questa politica agricola,perché il rischio é anche che venga smantellata; ovviamente non tutti la pensano come la pensiamo noi. Ci sarà sicuramente un dibattito e speriamo - ha spiegato - su questo di poter avere la forza, grazie al trattato di Lisbona (che dà maggiori poteri decisionali a Parlamento Ue, n.d.r) di contrastare un desiderio di smantellamento che a volte emerge soprattutto nelle visioni Nord europee, rispetto al tradizionale sostegno del Sud d’Europa,che oggi si sente decisamente un po’ lontano e abbandonato”.
Secondo De Castro, “naturalmente stiamo lavorando in prospettiva su quello che sarà la Pac del futuro; come su questo discorso della volatilità dei prezzi. L’instabilità del mercato - ha aggiunto - è un problema generale che a nostro avviso va gestito con strumenti nuovi”.

De Castro ha poi fatto il punto sul “pacchetto Mediterraneo”, “cioè una serie di misure che potessero dare una risposta non solo al latte di cui abbiamo visto la crisi e le difficoltà, ma anche ai prodotti mediterranei: 4 in particolare sono stati evidenziati in oltre 30 interventi in Plenaria, grano duro, olio di oliva, ortofrutta e vino. Su questo pacchetto - ha sottolineato De Castro - sta lavorando anche Elena Espinosa, presidente di turno dell’Unione, lo stesso commissario europeo, Dacian Ciolos”. “Noi - ha continuato De Castro - ci auguriamo che venga proposta una iniziativa legislativa della Commissione su questi settori. Dalle informazioni che abbiamo, qualche cosa ha cominciato incomincia a muoversi sicuramente sul settore ortofrutticolo, in particolare su come rafforzare le misure di gestione delle crisi di mercato; nell’Ocm unica dell’ortofrutta c’è un’importante misura che venne introdotta nel 2007 sulle misure di mercato. Noi vogliamo rafforzarla per dare più strumenti ai produttori di gestire le crisi di mercato”.

Sull’olio d’oliva, secondo De Castro, “il problema è che non ha misure di gestione della crisi: quando il prezzo va sotto terra non c’è un meccanismo, come per l’ortofrutta, per intervenire, attraverso stoccaggi privati o misure di promozione. L’idea e’ di mediare anche in questo settore lo stesso sistema che esiste per l’ ortofrutta”. Sul grano duro, problema su cui ci siamo impegnati, anche personalmente ho fatto un’interrogazione, e non capiamo perché in una situazione di mercato così difficile e con prezzi così bassi, la Commissione Europea abbia tolto i dazi all’importazione. Su questo ci stiamo impegnando anche con alcune misure che possano favorire lo stoccaggio privato proprio per gestire periodi simili. Questa è emergenza”.

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