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L’ENOGASTRONOMIA CARTA VINCENTE DEL TURISMO DI PUGLIA, CHE ATTIRA IL 7,3% DEL TURISMO NAZIONALE. L’ASSESSORE ALLE RISORSE AGROALIMENTARI DARIO STEFÀNO: “AL CONTRARIO DI ZAIA CON MCDONALD’S, VOGLIAMO LEGARE L’IDENTITÀ DEI PRODOTTI AL TERRITORIO”

9 Dop tra olio extravergine, formaggi, pane e ortaggi; 4 Igp riconosciute (“clementine del golfo di Taranto”, il “limone femminello” e l’“arancia bionda” del Gargano, la “ciliegia di Terra di Bari”); 26 Doc e 6 Igt per i vini pugliesi, 220 prodotti tipici. Ecco le credenziali della Puglia dei sapori che, secondo i dati dell’Osservatorio Censis Servizi e Città del vino, è una delle regioni più gettonate dai turisti, con il 7,3% delle visite, proprio grazie alle sue leccornie.

“Le specificità enogastronomiche - ha sottolineato l’assessore alle Risorse agroalimentari della Regione Puglia, Dario Stefàno - costituiscono un attrattore su cui è possibile costruire la proposta di un nuovo turismo rurale, consapevole e sostenibile: chi sceglie il prodotto tipico lo fa perché ha conosciuto e apprezzato i luoghi dove sono stati prodotti”.

E sono stati proprio i prodotti pugliesi della terra e della tavola al centro dell’incontro della Borsa Internazionale del Turismo di Milano, al quale hanno partecipato anche l’assessore al turismo Magda Terrevoli, il critico di settore e conduttore di “Mela Verde” (Rete 4) Edoardo Raspelli, e Massimiliano Ossini, conduttore di “Linea Verde” (Rai 1), che hanno sottolineato la varietà dell’offerta enogastronomica e agroalimentare che consente alla Puglia di essere particolarmente attrattiva, oltre che leader nel mercato del grano duro, del pomodoro, dell’olio e dell’uva da tavola.

E a raccontare il successo pugliese sono i dati su arrivi e presenze, soprattutto di turisti stranieri che scelgono strutture extra-alberghiere, forniti dell’Osservatorio regionale sul turismo della Regione Puglia: a febbraio 2009, c’è stato un aumento del 45,7% degli arrivi stranieri; gennaio 2009 registra un crescita negli arrivi del 133,3% sul 2009, e per aprile - complici sicuramente le festività legate alla Pasqua - le previsioni parlano di un +19% complessivo. In particolare crescono soprattutto inglesi, scandinavi, norvegesi e svedesi che si aggiungono ai “tradizionali” tedeschi, russi e francesi.

Un turismo, dunque, alla ricerca di luoghi e contesti capaci di proporre una “narrazione” intorno al mondo rurale, alla campagna, al contatto diretto con la natura e alla possibilità di degustare i prodotti enogastronomici e del ricco paniere agroalimentare pugliese che rendono esclusiva la nostra offerta.

Un altro segmento emergente dell’offerta di turismo rurale è rappresentato dalle masserie didattiche (che in Puglia sono già 47), “che rispondono - ha aggiunto Stefàno - a una duplice esigenza: fare buona educazione alimentare e promuovere la conoscenza ed il consumo del ricco paniere dei prodotti tipici pugliesi. Educare le nuove generazioni è fondamentale”, ha detto l’assessore, ricordando il lancio di un nuovo progetto finanziato dalla Regione Puglia, che prevede l’apertura in Puglia di “agrinido”, ovvero asili in masseria dove i bambini possano crescere a contatto non con la natura virtuale ma reale.

Un’altra iniziativa che dimostra come la Puglia voglia puntare sull’identità del territorio e dei sui prodotti per crescere ancora: “noi vogliamo fare esattamente il contrario di quello che ha fatto il Ministro Zaia - ha spiegato Stefàno - che ha voluto legare l’identità del nostro Paese a McDonald’s. Noi vogliamo legare l’identità dei nostri prodotti al territorio pugliese. Il lavoro che stiamo facendo per legare il marchio “Prodotti di Puglia” alla certificazione della tracciabilità della filiera pugliese, va infatti in questa direzione”.

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