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ASSEMBLEA CIA - IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AGRICOLTURA DEL PARLAMENTO UE, PAOLO DE CASTRO: “NO A DAZI, PUNTARE SULLA RECIPROCITA’”

Siamo di fronte ad un fatto nuovo: la grande volatilità dei prezzi. Lo ha affermato il presidente della commissione Agricoltura del Parlamento Ue Paolo De Castro dal palco dell’assemblea Cia-Confederazione Italiana Agricoltori. “E pensare che fino a meno di 2 anni fa dovevamo pensare a contenere i prezzi”, spiega. “Ora sono così bassi che i costi di produzione sono maggiori a quelli di vendita”. La risposta “innovativa e riformista” che va data al settore, secondo De Castro, “è un pacchetto di misure come il “de minimis”, il fondo latte per la crisi (300 milioni di euro)”. Misure che, seppur in ritardo, alla fine sono arrivate. Ora si chiede un’analoga attenzione di misure per i prodotti mediterranei. “Per l’olio, il vino, l’ortofrutta, il grano duro. Tutti settori per i quali ancora non c’è stata risposta. Abbiamo chiesto con Dacian Ciolos un pacchetto di misure per questi prodotti, che non escludo che arrivi a breve”. In Europa è cambiato tutto. Grazie a Trattato di Lisbona, il Parlamento Ue ha assunto un potere maggiore, seppur la decisione finale rimanda nelle mani della Commissione Ue. Nel processo legislativo la Commissione ha lo stesso peso e lo stesso valore del Consiglio dei Ministri dell’Agricoltura. “E questo ci dà lo spazio per intervenire”. Al primo posto, la Pac, “per una politica robusta che assicuri anche dopo il 2013 il sostegno a tutti gli agricoltori europei. Lo ha detto il presidente del Consiglio dei Ministri Ue, io e il presidente della Commissione Agricoltura Ciolos”. Ma bisogna “continuare nel processo di legittimazione di questa politica”. Poi De Castro ricorda la crisi del tabacco, per il quale si era chiesta la produzione fino al 2013. “C’è la volontà ampia di tutti i parlamentari di non abbandonare il settore”. La sensibilità del Parlamento sui temi che hanno un impatto sul territorio e’ “formidabile”, secondo il presidente della Commissione Agricoltura. Per quanto riguarda gli effetti re-distributivi della Pac, bisognerà lavorare a lungo, secondo De Castro. “Ma se non abbiamo imprese competitive capaci di concorrere sul mercato non potremo accedere ai beni pubblici. Per questo non possiamo essere protezionisti e qualsiasi sbandierato dazio populista va contro il concetto di “reciprocità”. Vogliamo che accada in Ue quello che accade da anni negli Usa. Ovvero che il prodotto importato dall’estero rispetti le regole che vigono nei confini nazionali. Poi il lavoro, che “va messo, assieme all’impresa e al reddito, al centro della questione sulla quale ci impegneremo in ambito Ue anche grazie al nuovo peso che abbiamo in seguito al Trattato di Lisbona”.

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