02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

SCONOSCIUTO IN EUROPA, MA VERA E PROPRIA PRELIBATEZZA IN ESTREMO ORIENTE: E’ IL POMODORO ROSA, “ROMPICAPO” SCIENTIFICO DA SEMPRE, ORA RISOLTO DA UNA RICERCA ISRAELIANA CHE NE HA SCOPERTO IL GENE SEGRETO

In Europa sono praticamente sconosciuti, ma in estremo Oriente, specie in Cina e Giappone, sono considerati delle prelibatezze. Sono i piccoli e dolci pomodori rosa, la cui colorazione anomala ha rappresentato un rompicapo scientifico per molti anni, risolto ora da una ricerca israeliana. Gli scienziati del Weizmann Institute sono infatti riusciti ad identificare il gene responsabile dell’insolita mutazione nella pigmentazione: è il SimyB12, il “direttore d’orchestra” che regola l’attività di un nutrito gruppo di altri geni e che controlla e gestisce la presenza di pigmenti colorati e di altre sostanze nel pomodoro, la cui mutazione sarebbe responsabile della colorazione anomala dell’ortaggio.

Gli studiosi israeliani, usando la tecnica della metabolica (cioé lo studio del metabolismo cellulare), hanno infatti dimostrato come le differenze tra le specie fossero molto più profonde della semplice apparenza. Essi hanno infatti individuato 400 geni i cui livelli di attività divergono profondamente tra un tipo di pomodoro e l’altro. La prima macro-distinzione riguarda la produzione di flavonoidi (minore nel rosa); la seconda la presenza di licopene (sempre minore nel rosa); la terza la struttura della cuticola, cioé della pellicola esterna (più sottile e meno flessibile nella specie rosa). Se le discrepanze sono molte, uno solo sembra essere il “colpevole”. Il gene può essere usato come marcatore per “predire” il futuro colore del pomodoro, anche in una fase molto precoce dello sviluppo. La scoperta, sostengono i ricercatori, potrebbe avere importanti implicazioni economiche e aprire nuove possibilità per lo sviluppo di inedite varietà di ortaggi.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli