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COOL, TRENDY & BIO. OVVERO: CARO BIOLOGICO, NON SO BENE COSA SEI MA TI ACQUISTO PERCHÉ SEI “IN”. LO STRANO CASO DEL “MODAIOLISMO” CHE FA BENE ALL’AMBIENTE

Gli studi sulle tendenze alimentare ci dicono che gli italiani sono sempre più attratti dai prodotti “bio”. Il che è un bene. Ma gli stessi studi ci dicono anche che se andiamo a chiedere a questo crescente stuolo di adepti del biologico cosa significhi - appunto - “biologico”, scopriamo che la gran parte di loro non lo sa. E questo non è un bene. Una ricerca pubblicata dalla rivista “Vie del Gusto”, condotta su un campione di 350 consumatori di questi prodotti, presenta uno spettro di risposte che vanno dall’impreciso al decisamente sorprendente. Stante che un buon 47% ha le idee mediamente chiare, e risponde che i prodotti bio sono più naturali e garantiscono una maggior tutela dell’ambiente, alla richiesta di definire la differenza tra cibi bio e non bio il 38% rimane sul generico (cibi “più sani”). Il 15% degli intervistati vede nei prodotti biologici il baluardo dei bei tempi andati (sapori che nei cibi di oggi non si trovano più...); il 16% pensa che siano prodotti per chi soffre di intolleranze alimentari; il 13% crede che abbiano un maggiore tasso nutritivo; mentre un bel 19% arriva a considerarli alimenti per vegetariani. Solo il 17% risponde in modo puntuale: un prodotto bio è prodotto in modo naturale e senza additivi chimici. Di fronte alla scarsa conoscenza dell’argomento allora come si spiega il crescente interesse degli italiani per questi prodotti? Qui le risposte si fanno chiare: un largo 67% ammette di acquistare bio per moda, per il gran parlare che se ne fa in tv o sui giornali. Eppure, i bio-scettici non mancano: il 50% percento di questo campione nutre il dubbio che la provenienza sia veramente biologica e il timore che a volte si possa trattare di un’ennesima frode alimentare.

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