02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2024 (175x100)

REGIONE CHE VAI, PRODOTTI E EXPORT CHE TROVI. IL 2009 SUPERATO TRA LUCI E OMBRE, CON POCHI SEGNI “+”: IN ATTIVO SOLO LIGURIA E LAZIO NEI PRODOTTI AGRICOLI “AL NATURALE”, PUGLIA, CAMPANIA E BASILICATA IN QUELLI TRASFORMATI. ECCO I DATI ...

Regione che vai, prodotti agricoli e alimentari (“al naturale” o trasformati) che trovi. E così le varie voci dell’export regionale, hanno avuto, nel 2009 sul 2008, risultati differenti, anche se, da Nord a Sud del Belpaese, salvo poche eccezioni che si contano sulle dita di una mano, il minimo comune denominatore è il segno “-”. Anche se, ancora una volta, secondo i dati Istat elaborati da Confagricoltura, la più importante organizzazione delle imprese italiane del settore, emerge che l’agricoltura ha perso meno degli altri comparti produttivi, pur accusando, come tutti, i colpi della crisi. Le esportazioni di prodotti “grezzi”, a livello nazionale, hanno fatto registrare un -15,5%, quelle di prodotti lavorati il -4,9%: cali decisamente meno pesanti del -21,4% del dato complessivo italiano. Tra le poche note positive, spicca il +26,1% della Liguria nei prodotti agricoli, e il +6,8% del Lazio, con tutte le altre regioni in saldo negativo, soprattutto al Sud, e con cali decisi in regioni importanti per l’agricoltura ad alto valore aggiunto, come la Toscana (-14,7%), il Piemonte (-14,9%), il Veneto (-21,8%) e la Puglia (-32%). Ma il Meridione si riscatta con i prodotti alimentari lavorati, con la stessa Puglia a +4,5%, la Campania a +4,2%, e la Basilicata a +3,8%. I sapori italiani, dunque, soprattutto se pronti da magiare e da bere, conservano il loro appeal, fatto di storia, tradizione, e di un “know how” nella preparazione di prodotti tipici, dai formaggi ai prodotti da forno, dai salumi ai e vini di territorio, che non può essere sostituito. Le premesse per rilanciare l’export agricolo-alimentare, come dimostrano anche i dati di dicembre 2009, che registrano una tendenza all’attenuarsi della flessione che ha caratterizzato tutto l’anno, ci sono. Ma serve, per Confagricoltura, una specifica attenzione al settore nelle politiche commerciali e di sviluppo all’estero, con interventi che possano migliorare la competitività a livello territoriale, ed esaltare la qualità e la tipicità, anche con un miglior coordinamento delle iniziative regionali.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli