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SICURA, DI QUALITÀ, LOW COST ED ECO-FRIENDLY, PIU’ DI QUELLA IN BOTTIGLIA: È L’ACQUA DEL RUBINETTO, SECONDO LEGAMBIENTE E FEDERUTILITY. FOCUS: ITALIA TERZA PER CONSUMI DI ACQUA POTABILE NEL MONDO. LA BOLLETTA? A ROMA, UNA DELLE PIU’ BASSE D’EUROPA

Sicura e controllata, di qualità, oltre che economica e rispettosa dell’ambiente: così è l’acqua potabile distribuita al rubinetto di casa secondo uno studio di Legambiente e Federutility, la federazione delle aziende di servizi pubblici locali che operano nel settore idrico, che hanno dato il via ad una campagna, promossa in vista della Giornata Mondiale dell’Acqua il 22 marzo, con l’obbiettivo di ridurre il numero delle bottiglie di plastica e imballaggi tra i rifiuti inquinanti e informare sul risparmio. Per Legambiente e Federutility “l’acqua del rubinetto è molto più controllata di quelle in bottiglia”.
In particolare, sono 250.000 le analisi effettuate in un anno nella città di Roma, altrettante in Puglia e 350.000 in Provincia di Milano, Pavia e Lodi, mentre i titolari della concessione per le acque minerali devono realizzare, per legge, una sola analisi l’anno, che viene inviata al Ministero della Salute insieme ad un’autocertificazione relativa al mantenimento delle caratteristiche delle acque.
L’acqua potabile del rubinetto, come spiega il direttore dell’Iss-Istituto superiore di sanità Massimo Ottaviani, rispetta parametri di qualità costante nell’Unione europea a 27, e secondo valutazioni Oms-Organizzazione mondiale della sanità, “non ha problemi tossicologici, e quindi sanitari”. L’Italia ha inoltre previsto un regime di controlli, sottolinea il vice presidente di Federutility Mauro d’Ascenzi, “più restrittivo, con un numero di analisi che dipende dal volume di acqua distribuito, dalla lunghezza e dalla complessità dell’acquedotto”.

Focus - L’Italia è il terzo Paese al mondo per consumo di acqua potabile da rubinetto. La bolletta? A Roma si paga una delle più basse d’Europa
L’Italia è il terzo Paese al mondo per consumo di acqua potabile da rubinetto, dopo l’Arabia Saudita e il Messico, e una famiglia residente a Roma paga una delle bollette più basse dell’Unione europea. Emerge dallo studio promosso da Legambiente e Federutility, che, come sottolinea il direttore generale Adolfo Spaziani, “distribuisce 200 litri d’acqua potabile al giorno per 55 milioni di abitanti nel Paese, mentre il consumo annuo degli italiani di acqua imbottigliata ammonta a 12 miliardi di litri”.
Da un confronto con i prezzi nelle diverse capitali europee, risulta che una famiglia di tre componenti residente a Roma paga un importo complessivo di 177 euro per un consumo di 200 mc di acqua. Secondo un’indagine di Utilitatis (2009), Berlino ha le tariffe più care per l’acqua potabile, con 968 euro l’anno. Seguono Zurigo, Parigi, e Bruxelles, mentre Roma è terzultima. Grandi le differenze, nella bolletta, anche a livello nazionale. Considerando un’utenza standard con consumo annuale di 200 mc (200.000 litri di acqua) nel 2008, gli esborsi più elevati sono stati registrati ad Agrigento (440 euro/anno), seguita da Arezzo (410 euro/anno), Pesaro e Urbino (409 euro/anno). La spesa più contenuta si è avuta a Milano (103 euro/anno), Treviso e Isernia (rispettivamente con 108 e 109 euro/anno). Il peso del servizio idrico sulla spesa media di una famiglia di tre componenti è stato, nel 2007 secondo un’analisi Utilitatis, pari all’0,7%, mentre per combustibili ed energia vola al 4,5% della spesa, così come per tempo libero e cultura.
Fonte: Ansa

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