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PASQUETTA: 1/3 SPESA NEL BIDONE. AL LAVORO PER SALVARLA. POLPETTE, FRITTATE, MACEDONIA E COLOMBE FARCITE PER SALVARE GLI “AVANZI”. LO CONSIGLIA LA COLDIRETTI. 1 MILIONE A “PICNIC” IN AGRITURISMO

E’ restato in tavola un terzo delle portate preparate per il pranzo di Pasqua per il quale gli italiani hanno speso ben 1,3 miliardi di euro in piatti tipici della tradizione. Lo stima la Coldiretti nel sottolineare che polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia sono un’ottima soluzione per utilizzare gli avanzi secondo le preziose ricette della nonna.
Anche per effetto del clima incerto di Pasquetta, nelle case sono molti - sottolinea la Coldiretti - ad utilizzare la fantasia e il tempo libero per recuperare con gusto i cibi rimasti sulle tavole della festa. Se esistono centinaia di ricette per valorizzare l’agnello avanzato (quello al sugo può essere avvolto da verdure come i cardi e poi ripassato al forno), polpette o polpettoni a base di carne sono una ottima soluzione per recuperare il cibo del giorno prima ma anche le frittate possono dare - continua la Coldiretti - un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare il ratatouille. Con la frutta fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie e, se per l’uovo di cioccolato non ci sono problemi, per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come la Colomba, si ricorre spesso alla farcitura con creme.
Recuperare il cibo è una scelta di sobrietà che - secondo la Coldiretti - fa bene all’economia e all’ambiente con una minore produzione di rifiuti. Una usanza molto diffusa che nel passato ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come - conclude la Coldiretti - la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta o le bragiole di carne, involtini ottenuti dal roast-beef avanzato con l’aggiunta di salame e formaggio.

Focus - Pasquetta: un milione a “picnic” in agriturismo
Sono stati 1 milione i pasti serviti negli agriturismi italiani nelle vacanze di Pasqua. Lo afferma la Coldiretti, sulla base delle previsioni di Terranostra, nel sottolineare che ad affollare gli oltre 18.000 agriturismi presenti su tutto il territorio nazionale per il classico pranzo di Pasqua sono stati soprattutto i gruppi familiari, mentre per il giorno di Pasquetta si registra il pienone di ragazzi che, anche per il tempo incerto, hanno scelto l’agriturismo come valida alternativa alla gita e al pic-nic fuori porta.
Una opportunità per trascorrere una giornata lontano dalle città senza rinunciare - sottolinea la Coldiretti - alla comodità e alla protezione garantita dall’ospitalità delle aziende di campagna anche nei confronti del maltempo. Peraltro, molte aziende agrituristiche - continua la Coldiretti - si sono attrezzate con l’offerta di alloggio e di pasti completi ma anche di colazioni al sacco o con la semplice messa a disposizione spazi per picnic, tende, roulotte e camper per rispettare le esigenze di indipendenza di chi ama questo tipo di vacanza.
Nelle 18.480 aziende agrituristiche presenti in Italia, al primo gennaio 2009, sempre più spesso - continua la Coldiretti - sono offerti programmi ricreativi come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking mentre in quasi la metà non mancano attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici. La tendenza di crescita per l’agriturismo è favorita dal fatto che l’Italia è l’unico Paese al mondo a poter offrire una grande varietà dei percorsi turistici legati all’enogastronomia con 142 strade dei vini e dei sapori lungo le quali assaporare le molteplici tipicità del territorio, ma in Italia sono “aperti al pubblico” per acquistare prodotti enogastronomici 63mila frantoi, cantine, malghe e cascine ma anche centinaia di mercati degli agricoltori di Campagna Amica.
Il Belpaese - conclude la Coldiretti - può contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell’offerta di prodotti tipici con ben 202 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.471 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 498 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica (320 vini Doc, 41 Docg e 137 Igt).

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