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RILANCIARE L’AGRICOLTURA ITALIANA È POSSIBILE. LO DICE FEDERICO VECCHIONI, A CAPO DI CONFAGRICOLTURA, NEL CONVEGNO “L’AGRICOLTURA NELLA STORIA D’ITALIA”. DI SCENA ANCHE LA MOSTRA “EVOLUZIONE DELL’AGRICOLTURA, CRESCITA DEL PAESE”

Rimarca la necessità di politiche differenziate Federico Vecchioni, il presidente di Confagricoltura, nel suo intervento al convegno “L’agricoltura nella storia d’Italia - impresa, mercato, stabilità, sviluppo” in corso oggi a Roma, alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Sottosegretario Gianni Letta, e dei Ministri Maurizio Sacconi e Claudio Scajola. È alla luce dei grandi cambiamenti in atto, accelerati dalla crisi mondiale, che Vecchioni invoca una differenziazione delle strategie politiche in agricoltura a seconda che si considerino le aziende vocate prevalentemente al mercato o quelle vocate prevalentemente al presidio del territorio, in modo da favorire un sistema di libertà strategica delle imprese, che proprio in questo regime “di libera scelta più che di libero mercato hanno dimostrato di saper scegliere per il bene del Paese”.
È necessario, dunque, incalza il presidente di Confagricoltura, che l’imprenditore agricolo non sia posto di fronte a scelte obbligate fatte da una minoranza. Per questo il ruolo delle istituzioni dovrebbe essere quello, per Vecchioni, di stabilire poche e semplici regole entro le quali lasciare spazio alle capacità imprenditoriali dei soggetti attivi del settore: “il compito di decidere cosa convenga produrre spetta solo all’imprenditore - conclude Vecchioni - che deve avere davanti la possibilità di scegliere, come nel caso dei prodotti ottenuti con le biotecnologie agricole, e non una strada obbligata individuata da pochi per tutti”. E in questa ripartizione dei ruoli per l’organizzazione agricola non può essere esclusa la fase della concertazione sindacale, di cui anzi Vecchioni auspica un’immediata riattivazione.
Ma il presidente di Confagri vede squarci di sereno, soprattutto alla luce del fatto che nel 2009 il Pil nazionale è calato del 5,1% rispetto all’anno precedente ma l’agricoltura si è fermata a un -3,1%, continuando a garantire nel contempo occupazione per oltre centomila immigrati. Due le direttrici individuate dalla Confagricoltura, e presentate al Forum annuale di Taormina di fine marzo con il progetto “Futuro Fertile”, per definire regole nuove entro cui far agire gli operatori del settore: puntare al miglioramento delle condizioni economiche sul fronte dei costi e migliorare il contesto in cui operano le imprese.
“Un progetto - ha voluto rimarcare il leader dell’organizzazione degli imprenditori agricoli - aperto a tutti, che mira ad unire le imprese e gli agricoltori e non le sigle. Questo è il modo con cui Confagricoltura intende ed interpreta il suo ruolo di “sindacato di progetto”, formulando proposte concrete e di ampio respiro da sottoporre ed affidare al mondo politico ed alle istituzioni. Un ruolo moderno che consenta di accompagnare ancora a lungo le imprese agricole nella loro funzione essenziale economica e sociale”.
L’importanza del ruolo di Confagricoltura è stata sottolineata anche dal Ministro Sacconi, che ha ricordato come l’organizzazione abbia contribuito alla costruzione di un clima unitario di relazioni sindacali che manca negli altri settori, ascrivendola di diritto tra le migliori risorse “nel faticoso ma non più rinviabile processo di modernizzazione del Paese”.
Federico Vecchioni ha inaugurato, a margine del convegno, a Palazzo della Valle, sede storica di Confagricoltura, la mostra dal titolo “Evoluzione dell’agricoltura, crescita del Paese”, che l’organizzazione agricola ha allestito in collaborazione con l’Accademia dei Georgofili, e che si propone come percorso storico che dal passato si proietta nel futuro del settore. L’intento traspare dalle parole con le quali il presidente di Confagricoltura ha salutato l’inaugurazione: “oggi avvertiamo una nuova “evoluzione”, un ritorno alla campagna, con l’agricoltura che può fornire una risposta per le aree industriali dismesse. Quanto sta avvenendo negli Usa, a Detroit, fa riflettere”. La mostra - che sarà visitabile a Palazzo della Valle, da oggi al 17 aprile - raccoglie lo storico periodico di Confagricoltura, immagini di archivio e giornali agricoli di inizio XX secolo.
“Il nostro Paese - ha detto il presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni - ha vissuto varie “rivoluzioni”: quella “agricola” (dall’attività per l’autoconsumo a quella produttiva per la società), quella urbana (l’esodo dalle campagne), quella tecnologica (lo sviluppo imprenditoriale). Oggi avvertiamo una nuova “evoluzione”, un ritorno alla campagna, con l’agricoltura che può fornire una risposta per le aree industriali dismesse. Quanto sta avvenendo negli Usa, a Detroit, fa riflettere”.

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