IL MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE GALAN: “CHI PENSA CHE NON ABBIA CAPITO IL VALORE DEL “CHILOMETRO ZERO” DEVE RITENERE CHE IO SIA NATO E CRESCIUTO SU DI UN ICEBERG. MA PER ESSERE COMPETITIVA LA NOSTRA AGRICOLTURA HA BISOGNO ANCHE DI ALTRO”

Nessuno tocchi il “chilometro zero”: il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan torna sull’argomento, dopo che pochi giorni fa aveva detto: “quando qualcuno sostiene la logica dei prodotti a “chilometri zero” pensa a che fine farebbe il mare di vino che esportiamo se tutti nel mondo adottassero questa linea?” (come peraltro spesso sostenuto già in passato da WineNews).

Ebbene, nondimeno il Ministro non vuole sminuire l’idea della filiera cortissima: “chi pensa che non abbia capito il valore del cosiddetto “chilometro zero” - ha puntualizzato oggi - deve ritenere che io sia nato e cresciuto su di un iceberg. Nato e cresciuto come sono in Veneto, non posso che dire tutto il bene che si può della cucina del territorio, della cucina curtense, che sarebbe la piccola filiera del mangiar bene e del bere meglio grazie al vantaggio, anche economico, costituito dall’esserci ovunque attorno a noi una unità produttiva autosufficiente nel vero senso della parola. Da poche settimane è in distribuzione nelle librerie il volume “il Gastronauta nel Veneto” , che porta una mia prefazione e che, pagina dopo pagina, è l’esaltazione del chilometro zero alla veneta”.

Ma il Ministro tiene a precisare che “ciò detto, ritengo comunque che sia cosa saggia e buona tenere a mente ciò che dicono economisti e sociologi: “il fare coriandoli del territorio in tempi di dominio delle economie di scala non sempre giova”. Il microcosmo è la passione di tutti noi, soprattutto se diventa ottimo marketing territoriale, ma per essere seriamente competitiva la nostra agricoltura ha bisogno anche d’altro”.