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OGGI E DOMANI VA IN SCENA A LONDRA L’ EDIZIONE N. 2 DI “IDENTITÁ LONDON”, TRASFERTA OLTREMANICA DI “IDENTITÁ GOLOSE”, L’EVENTO IDEATO DAL GIORNALISTA PAOLO MARCHI. TUTTI I GRANDI CHEF IN SCENA ...

Il meglio della cucina italiana e internazionale, con gli chef più famosi del mondo, saranno di scena, oggi e domani, nell’edizione n. 2 di “Identità London”, ovvero la prestigiosa “trasferta” oltremanica di “Identità Golose” (info: www.identitalondon.com) congresso internazionale di cucina ideato da giornalista Paolo Marchi. Quanto e come la cucina italiana stia cambiando, valorizzando originalità ed eccellenze, è ciò che il congresso si propone di far toccare con mano a una platea internazionale.
L’edizione 2010 ha la formula di sempre, ma un rinnovato appeal: gli chef si alterneranno sul palco illustrando esecuzioni emblematiche o l’applicazione di nuove tecniche. Tutto sarà eseguito e filmato, assaggiato e commentato per il pubblico di giornalisti e professionisti che assisteranno alla preparazione dei piatti, proiettata su maxi schermo.
L’Italia sarà rappresentata da alcuni fra i più brillanti artefici dell’evoluzione creativa in atto. Dal resto del mondo interverranno personaggi di primo piano, tra i più eclettici e rappresentativi. Oggi saranno di scena Jason Atherton del Maze di Londra (Uk), Gennaro Esposito della Torre del Saracino di Vico Equense, Ashley Palmer Watt del Fat Duck di Bray (Uk), Heinz Beck de La pergola dell’ Hotel Hilton di Roma, Massimo Bottura dell’Osteria Francescana di Modena, Daniel Patterson del Coi di San Francisco (Usa), Niko Romito del Reale di Rivisondoli, Sat Bains del Sat Bains di Nottingham (Uk). Domani sarà invece la volta di Andrea Berton del Trussardi alla Scala di Milano, Alvin Leung del Bo Innovation di Hong Kong (Cina), Davide Scabin del Combal.Zero di Rivoli, Dave Chang del Momofuku di New York (USA), Alexandre Gauthier de La Grenouillere di La-Madelaine-sous-Montreuil (Francia), Wylie Dufresne e Alex Stupak del WD50 di New York (Usa), Roberto Cerea del Da Vittorio di Brusaporto.
Sul palco, in veste di presentatore, Tom Parker Bowles, figlio della più nota Camilla, stimato “food-writer” con al suo attivo pubblicazioni, trasmissioni radiofoniche e televisive. A rappresentare il gusto italiano sarà, oltre agli chef, una selezione di aziende e artigiani fra i più apprezzati del nostro Paese, secondo un format collaudato con successo.
“Identità London - ha dichiarato Alfredo Zini, consigliere della Camera di Commercio di Milano - è un’importante vetrina dove mettere in mostra i migliori servizi offerti dalle imprese del gusto italiane e permette di conoscere e riscoprire l’eccellenza e la qualità dei prodotti eno-gastronomici del nostro territorio. In Lombardia, in particolare, sono presenti oltre 40.000 ristoranti attivi e alberghi, di cui 13.000 solo a Milano. Questi dati testimoniano come il settore dell’ospitalità sia uno degli asset fondamentali dell’economia locale e, proprio per questo motivo, è una priorità valorizzarlo attraverso iniziative mirate come il congresso londinese”.
Da segnalare, tra le nuove partecipazioni, Slow Food che, in collaborazione con Buonitalia Spa, presenterà 12 Presidi coinvolgendo 4 regioni (Piemonte, Veneto, Sardegna, Puglia), con l’intento di comunicare al mondo degli chef l’importanza della salvaguardia delle piccole produzioni locali.

Focus - “Ristoranti & the city”: ovvero, l’Italia che funziona a Londra. Indirizzi da non perdere per chi va in vacanza oltremanica e ha voglia dei sapori di casa”
Per “Identità London” (7-8 giugno), la trasferta oltremanica di “Identità Golose”, ecco alcuni imperdibili indirizzi per mangiare italiano a colpo sicuro nella capitale inglese: li suggerisce la newsletter di “Identità Golose”.
“Dopo aver rivoluzionato la scena gastronomica negli anni Sessanta, molte locande italiane hanno faticato ad adeguarsi alla contemporaneità. Ma le cose stanno cambiando, soprattutto ora che i londinesi sono affamati di informalità. I locali più gettonati in questo momento, entrambi a Soho, sono le trattoria di specialità regionali “Bocca di Lupo” e “Polpo”, che fa tapas alla veneziana”: parola di Jasper Gerard, firma golosa del “Daily Telegraph”.
Il Veneto spopola anche a “Mayfair”, nelle forme del Frico by the glass del Dolada, lo spin-off londinese di Riccardo De Prà. Colonizzato da poco l’“Apsleys” da Heinz Beck, attraverso il fidato Massimiliano Blasone e una brigata quasi tutta di italians, marciano sempre spediti gli esempi di Angela Hartnett, l’immarcescibile “Locanda Locatelli”, il pane di Princi, la pizza di Franco Manca a Brixton, i vini dei Frescobaldi da Harrods. Ma sentiamo accenti familiari uscire anche da “Roka” in Charlotte street: ai piatti di Robata grill, il sommelier Matteo Duri abbina Schioppettini. E i dolci del tristellato Ducasse al Dorchester li fa Angelo Ercolano, ex Don Alfonso.
In Gran Bretagna sono tre le pubblicazioni segnalate da Paolo Marchi: due sono guide vere e proprie, la terza è l’antologia di un personaggio assolutamente originale e irriverente, un regista 75enne, Michael Winner, food critic per il “Times” che firma “Winner’s dinners”, volume con un sottotitolo chiarissimo: “Over 600 places to visit, not to visit, to love, to hate!”. Ovvio che tutti gli chef vorrebbero rientrare nella lista dei locali da amare, certo non in quella dei posti da odiare. Poi è fondamentale la “Good Food” guide che abbraccia l’intero regno di Gran Bretagna (e che per metà racconta esclusivamente Londra), così come la rivista “TimeOut” cura una impressionante guida a Londra nella quale, ad esempio, hai conferma della crescita della qualità della cucina italiana da un dettaglio, cioè dalla distinzione tra la popolare categoria Pasta&Pizza e la cucina italiana vera e propria, che inizia a essere vista come “fine italian cuisine”, da sempre prerogativa dell’arte culinaria francese.

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