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LA “DIETA” MODERNA? NON PIÙ SOLO SANA, MA ANCHE “ECO-FRIENDLY”. COME QUELLA MEDITERRANEA. ECCO IL “MANIFESTO” PER UN’ALIMENTAZIONE CORRETTA PER L’UOMO E SOSTENIBILE PER IL PIANETA DEL “BARILLA CENTER FOR FOOD & NUTRITION”, DI SCENA DOMANI A MILANO

Non più un’alimentazione soltanto sana per l’organismo, ma anche ecologicamente corretta. Una doppia piramide alimentare che non tiene più in conto soltanto l’impatto dei cibi su chi li mangia, ma anche di quello ambientale per la loro produzione. Ecco il fil rouge del convegno internazionale del Barilla Center for Food & Nutrition, “Alimentazione e Ambiente: sano per Te, sostenibile per il
Pianeta”, di scena domani a Milano nel Museo della Scienza e della Tecnologia. Un “modello” che premia ancora una volta la dieta mediterranea, candidata a diventare “Patrimonio universale dell’Umanità Unesco”: conti alla mano sui diversi stili alimentari, è emerso che chi si nutre seguendo la dieta mediterranea (caratterizzata prevalentemente da un consumo di carboidrati, frutta e verdura) ha, ogni giorno, un’impronta ecologica di 12,3 metri quadrati e immette nell’atmosfera 2,2 chili di anidride carbonica. Meno della metà di chi segue la dieta nordamericana (consumo prevalente di carne, dolci e alimenti con alte concentrazioni di zuccheri e grassi) che ogni giorno, “consuma” 26,8 metri quadrati di terreno o mare, e produce 5,4 chili di anidride carbonica. Inoltre, secondo la “doppia piramide”, gli alimenti che andrebbero consumati più spesso, come le verdure fresche, sono quelli con un minor impatto ambientale. E non solo: il regime alimentare influisce anche sul risparmio idrico. Misurando il contenuto di “acqua virtuale”, ovvero quella necessaria alla produzione di un bene, per un’alimentazione “vegetariana” una persona consuma dai 1.500 ai 2.600 litri al giorno, che passano anche a 5.400 per una dieta ricca di carne. Un nuovo modello alimentare, dunque, quello elaborato, che unisce due aspetti sempre più importanti: la tutela della salute e quella dell’ambiente. Un cambiamento di “approccio”, quindi, più che di abitudini “tout court”, quello a cui punta il Barilla Center for Food and Nutrition, che presenterà anche il “Manifesto per un’alimentazione sostenibile”, già sottoscrivibile on line su www.barillacfn.com.
Della fondazione Barilla Center for Food & Nutrition fanno parte anche Barbara Buchner, ricercatrice dell’International Energy Agency di Parigi (Iea), Mario Monti, presidente della Bocconi di Milano, Gabriele Riccardi, endocrinologo, Camillo Ricordi, chirurgo e scienziato, Joseph Sassoon, sociologo, Umberto Veronesi, oncologo.

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