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TORNANO A SALIRE GLI AIUTI DI STATO AL COMPARTO AGRICOLO NEL MONDO. LO DICE UNO STUDIO DELL’OCSE, CHE AVVERTE: TROPPI AIUTI PUBBLICI DISSESTANO I CONTI DEI PAESI, CONDIZIONANO IL MERCATO E NON STIMOLANO IL COMPARTO

Nel 2009 sono tornati a salire i sussidi pubblici all’agricoltura nei Paesi sviluppati, invertendo così la tendenza al ribasso innescata dal 2004. Lo dice uno studio dell’Ocse, secondo il quale lo scorso anno gli Stati membri dell’Organizzazione per la cooperazione e per lo sviluppo economico hanno stanziato 252,5 miliardi di dollari a favore del settore, vale a dire il 22% del fatturato totale dei produttori agricoli. “L’ultimo incremento dei sussidi - si legge nel comunicato dell’organizzazione - riflette l’attenuazione dei prezzi delle materie prime agricole, che nel 2008 avevano toccato livelli da record”, spingendo così i vari governi ad intervenire con aiuti pubblici al comparto, in modo da sostenere la domanda interna. Forti gli incrementi di sovvenzioni registrati in Paesi come Canada, passate dal 13 al 20%, Corea del Sud (dal 46 al 52%), Svizzera (dal 57 al 63%) e Norvegia (dal 60 al 66%). Tuttavia, di fronte all’esigenza di risanamento dei conti pubblici, secondo l’Ocse i governi dovranno rivisitare e rimodulare i rispettivi sistemi di sovvenzioni all’agricolatura, orientandoli a sostenere specifici obiettivi a livello economico, sociale e ambientale, mentre i sussidi dovranno essere ridotti, in quanto creano da un lato distorsioni di mercato, dall’altro legami troppo stretti tra aiuto pubblico e produzione. L’Ocse critica infine i controlli sull’export volti a compensare le fluttuazione sui prezzi: finiscono per generare ulteriore volatilità.

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