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“L’ESTATE CALDA” DELL’AGRICOLTURA: TRA PROTESTE DI PIAZZA, REDDITI IN CALO E TAGLI ALLE RISORSE. L’ALLARME DI FEDAGRI-CONFCOOPERATIVE, E LE INIZIATIVE DELLA CIA-CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI

Si annuncia una lunga “estate calda” per l’agricoltura italiana. Riferimento non al clima, ma allo stato di agitazione che attraversa piccoli contadini e imprese agricole, passando per istituzioni e organizzazioni di categoria. Due le questioni sul tavolo: la manovra finanziaria, che secondo alcuni, se non taglia di certo non garantisce quelle risorse straordinarie necessarie al settore, e la lotta alla contraffazione dall’altra. Si fa sentire Fedagri-Confcooperative: “la manovra finanziaria predisposta del Governo - ha detto il presidente Maurizio Gardini - ha ignorato totalmente le misure ritenute urgenti per la crisi del mondo agricolo: bene ha fatto il Ministro Galan a sottoporre al Ministro dell’Economia Tremonti le questioni di massima urgenza, quali i 65 milioni per il sostegno al settore bieticolo-saccarifero, la proroga delle agevolazioni contributive per le zone svantaggiate e di montagna (in scadenza a fine luglio) e lo stralcio dell’articolo 45, che abolisce l’obbligo di ritiro dei certificati verdi in esubero, con il rischio di paralizzare gli investimenti che le imprese agroalimentari hanno realizzato per la produzione di energia da fonti rinnovabili”. E dopo le iniziative di Copagri a Milano e Coldiretti al Brennero, a scendere in piazza sarà la Cia-Confederazione Italiana Agricoltori: dal 15 luglio, una “nuova massiccia mobilitazione. Stiamo vivendo un momento estremamente difficile. I costi delle imprese sono insostenibili e dal prossimo agosto aumenteranno ulteriormente. Un quadro allarmante che, secondo la Cia, “rischia di mettere fuori gioco migliaia di aziende. Nel 2009, 50.000 sono state costrette a chiudere i battenti”. Le linee guida da seguire saranno discusse dalla prossima riunione della direzione nazionale degli agricoltori l’8 luglio a Roma, con il Ministro delle Politiche Agricole Giancarlo Galan. Obiettivi condiviso da tutte le organizzazioni, l’obbligo di indicazione dell’origine dei prodotti in etichetta, e una grande sburocratizzazione per abbattere i costi per le imprese.

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