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PAC E PSR, ANCORA A RISCHIO I FINANZIAMENTI RICEVUTI PER I FORTI RITARDI NELL’UTILIZZO. GALAN PUNTA IL DITO CONTRO LE REGIONI DEL SUD, E MINACCIA IL DIROTTAMENTO DEI FONDI NON UTILIZZATI VERSO LE REGIONI VIRTUOSE

Pende ancora sul capo dell’Italia l’inesorabile spada di Damocle di Pac e Psr: si avvicina sempre più, infatti, la data di scadenza, oltre la quale dovremmo rifondere a Bruxelles i finanziamenti ricevuti, ma non impiegati, causa inefficienze e lentezze burocratiche, quando non scarse capacità di individuazione di progetti di sviluppo. Di tutto rispetto la cifra in questione: oltre 1 miliardo di euro, ricevuti per essere investiti, appunto, nella Politica Agricola Comune e nei Piani di sviluppo rurale, oltre agli 800 milioni concessi dall’Unione Europea dal Fondo europeo per la pesca (Fep).

Secondo un copione visto già troppe volte nel nostro Paese, i finanziamenti hanno visto buone - quando non ottime - percentuali di utilizzo al Nord, ma la situazione al Sud è di estrema gravità, come sottolineato dal Ministro alle Poliche agricole, Giancarlo Galan, nel corso dell’assemblea romana dell’Anbi, l’associazione che riunisce i Consorzi di bonifica nazionali: “Le regioni del Nord hanno speso le risorse loro destinate per il 58 per cento. Le regioni del sud hanno speso appena il 10% di quanto hanno a disposizione. Queste sono cifre che rivelano il divario netto tra un’Italia e l’altra”. Galan ha dichiarato di aver proposto alla Conferenza Stato-Regioni la realizzazione di alcuni criteri di efficienza, in modo da avere un primo strumento efficace per poter intervenire sul fenomeno endemico dell’inefficienza amministrativa, proponendo quindi la redistribuzione alle Regioni “virtuose” dei fondi non impiegati entro 18 mesi dagli Enti destinatari originali.

La proposta non è piaciuta a Dario Stefàno, coordinatore degli assessori regionali all’agricoltura, che non ha usato mezzi termini, bollando la proposta di Galan come “un vero disegno criminale”. “Se fossi il ministro dell’agricoltura, piuttosto che bacchettare le regioni mi metterei a disposizione per far recuperare il gap a chi si trova indietro” ha detto Stefàno. E ha concluso: “Si tratta di un disegno politico che vuole isolare un’area del paese, ma senza il Sud, il sistema Italia non può crescere”.

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