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COLDIRETTI: IL VITELLINO “GIUSTO” SIMBOLO DELLA MOBILITAZIONE PER LE QUOTE LATTE IN PIAZZA MONTECITORIO CON GLI ALLEVATORI. DARIO STEFÀNO, COORDINATORE NAZIONALE DEGLI ASSESSORI REGIONALI ALL’AGRICOLTURA: “LE REGIONI CON COLDIRETTI CONTRO LA MANOVRA”

E’ il vitellino “Giusto” il simbolo della mobilitazione contro la Finanziaria e la proroga dei pagamenti delle multe sulle quote latte della Coldiretti, con gli allevatori in piazza Montecitorio a Roma, all’inizio della discussione della Manovra alla Camera. Accudito in una stalla allestita in piazza Montecitorio con tanto di latte, fieno e sistema di refrigerazione, vuole simbolicamente rappresentare, dicono i manifestanti, la speranza in un futuro di giustizia con la fine della “telenovela” sulle quote latte che dura da trenta anni e ha creato un insostenibile clima d’incertezza.

Intanto, anche “le Regioni sostengono e condividono la mobilitazione di Coldiretti a Roma contro la manovra finanziaria”. Così il Coordinatore Nazionali degli Assessori regionali all’Agricoltura Dario Stefàno, che si schiera ancora una volta al fianco delle organizzazioni di categoria e degli operatori del comparto agricolo puntando il dito contro il governo nazionale “che come al solito - sottolinea - ignora il tema della agricoltura e con il provvedimento sulle quote latte ferisce la dignità di tanti, tantissimi, imprenditori che operano nella legalità nel rispetto delle regole”.

“Siamo molto preoccupati - aggiunge Stefàno - perché la fine della fiscalizzazione degli oneri contributivi per le aree svantaggiate e di montagna, prevista per questo luglio, rischierà di far saltare il sistema agricolo nazionale (non lo dico solo io, l’ha detto più volte l'attuale Sottosegretario all'agricoltura di questo stesso governo). Ma non è il solo elemento di preoccupazione: nella manovra finanziaria, infatti, non si è voluto guardare ad un tema chiave per la sopravvivenza del comparto, soprattutto del Centro - Sud, quello della moratoria sui contributi Inps. Una moratoria, in sostanza, che potesse sospendere temporaneamente le procedure esecutive di Equitalia, che hanno già prodotto la messa in liquidazione di diverse centinaia di aziende agricole, acquistate peraltro da non si sa bene chi. Il governo nazionale non può continuare ad ignorare questo scempio”.

Dopo il confronto politico sull’emendamento approvato al Senato, per la prima volta sono gli allevatori che hanno rispettato la legge a far sentire la propria voce sulle quote latte. Molti manifestanti sono presenti in piazza con i cartelli che raccontano la propria storia personale: “Ho pagato migliaia di euro per mettermi in regola. Se vi siete sbagliati ridatemeli”. Il riferimento è ai 2,4 miliardi di euro di multe già pagati da alcuni allevatori. Guidate dal presidente nazionale della Coldiretti Sergio Marini sono presenti tutte le delegazioni territoriali con gazebo, palloncini e manifesti colorati di giallo, anche se le più numerose vengono dalle principali regioni produttrici di latte: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Umbria, Molise. Abruzzo, Campania e Puglia. “Quote latte: lo Stato deve ancora accertare? Allora ci restituisca i soldi che ci ha fatto pagare”: questo, in sintesi - così come si legge sullo striscione esposto davanti a Montecitorio, il senso dell’iniziativa. Ma sono numerosi gli striscioni e i cartelli che ricordano che “la legge è uguale per tutti” e che “noi abbiamo sempre rispettato la legge: ora la legge rispetti noi”. Quote latte, ma non solo, perché i problemi del Paese e dell’agricoltura, purtroppo, non sono solo quelli legati agli allevamenti bovini da latte. E allora “e delle urgenze agricole la manovra quando se ne occuperà?”, si chiede uno striscione issato dai coltivatori che evidenzia tre priorità: “stabilizzazione agevolazioni contributive”, “fondo bieticolo saccarifero” e “gasolio per le serre”. E domani Coldiretti annuncia l’invasione di Milano, con i trattori sotto al “Pirellone”, sede della Regione Lombardia, con la mucca “Onestina”.

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