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UNAPOL, L’UNIONE DEI PRODUTTORI DI OLIVE, ENTRA NEL CONSORZIO “I.O.O.% QUALITÀ ITALIANA”, CHE DIVENTA IL PRIMO POLO DI RAPPRESENTANZA DELL’OLIO DEL BELPAESE, GRAZIE ALL’ACCORDO FIRMATO CON UNAPROL, IL CONSORZIO OLIVICOLO ITALIANO

È di questa mattina la firma, a Roma, di un accordo strategico tra Unaprol, consorzio olivicolo italiano, e Unapol, l’Unione nazionale delle associazioni dei produttori olivicoli, che entra nel Consorzio “I.O.O.% Qualità Italiana” per la promozione e la difesa dell’identità, in Italia e all’estero, dell’olio extravergine d’oliva italiano, vera e propria bandiera del made in Italy nel mondo. Con questa intesa, Unapol acquisisce una quota del 30% della società consortile, entrando così nel capitale sociale e facendo del Consorzio il primo polo di rappresentanza dell’olio extravergine italiano, con 670.000 produttori rappresentati, 97 Op territoriali associate, il 57% della rappresentatività del settore e 494 filiere tracciate. Massimo Gargano, presidente sia di Unaprol che di “I.O.O.% Qualità Italiana”, vede nel modello di sviluppo basato sulla qualità, l’obiettivo primario dell’ente consortile, e l’accordo siglato, dice, “è un passo importante verso la semplificazione rappresentativa: una sola voce ci permetterà di essere ascoltati di più, anche in sede di scelte europee sulla Pac”. Gargano ha poi affrontato il tema della sicurezza alimentare e della contraffazione, sostenendo come “solo attraverso una corretta informazione ed educazione del consumatore sarà possibile smascherare coloro che spacciano per olio extravergine un prodotto venduto a meno di 2 euro al chilo”. Dal canto di Unapol, il presidente, Michele Rizzi, incentra la mission dell’unione dei produttori sull’educazione del pubblico a riconoscere il gusto dei territori e le loro ricchezze: “non esiste un olio “Coca-Cola”. Ogni prodotto ha la sua specificità e racconta una storia, ma per farla apprezzare dobbiamo far capire al pubblico anche il valore economico di questa storia”. Sulla stessa lunghezza d’onda Ranieri Filo Della Torre, direttore di Unaprol: “ciò che i consumatori devono capire è che la qualità ha un prezzo, esattamente come il vino: quello non buono può essere usato per cucinare, ma esistono anche i Brunelli e i Baroli dell’olio che noi vogliamo far conoscere e valorizzare”.
Info: www.extravergineioo.com

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