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SALE IL TONO DELLA PROTESTA DEL MONDO AGRICOLO CONTRO LA FINANZIARIA. CONFAGRICOLTURA A NAPOLI IL 26 LUGLIO, LA CIA - CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI RILANCIA PER SETTEMBRE. E COLDIRETTI: “SE SI TIRA ANCORA LA CORDA LA SPEZZEREMO NOI”

Si scaldano i toni della protesta del mondo agricolo contro la Finanziaria. Con la Confagricoltura che annuncia nuove manifestazioni a Napoli il 26 luglio, e la Cia – Confederazione Italiana Agricoltori che rilancia per settembre, è la Coldiretti, oggi in piazza a Bari, a fare la voce grossa:
“Se si tira ancora la corda non aspetteremo che si strappi ma la taglieremo noi, e a quel punto il Paese si accorgerà che c'è una forza sociale che è Coldiretti che si è stufata di andare in piazza sempre per la legalità e comincerà a protestare per dare una svolta ad un Paese che si è un po' addormentato”. Così il presidente Sergio Marini. “Non ci aspettavamo dalla Manovra grandi interventi sula questione agricola, ci aspettavamo due o tre cosine - ha spiegato Marini - ma la beffa sulle quote latte ci fa pensare che queste cose non possono arrivare”. Secondo il presidente Coldiretti, “se i segnali, invece, di essere di neutralità o piccoli segnali positivi a sostegno di un settore che è fondamentale per il Paese, sono contrari anche noi - ha concluso - dovremo cominciare a cambiare il nostro atteggiamento. Onestamente questa beffa che l’unica volta in cui si parla di agricoltura riguarda proprio la proroga di sei mesi della prima rata proprio non ci va giù“. “Soprattutto non ci vanno giù - ha spiegato- le motivazioni: la crisi del settore, come se la crisi l'avessero soltanto quelli che non hanno mai pagato le quote, e il fatto che si debbano rifare i conteggi. Rispetto a quel punto diciamo chiaramente: ci siamo stufati di entrare nel merito della lotta Stato conto Stato e se hanno sbagliato i conti ridessero indietro i soldi a tutti quelli che hanno pagato le multe in questi e che hanno comperato quote o hanno comunque avuto danni dal sistema delle quote”. “Questa discussione fuori tempo e fuori luogo delle quote - ha aggiunto il presidente - ha portato a non trattare quelli che sono, invece, i veri problemi dell’agricoltura che in questa Manovra si poteva trattare a cominciare dalla fiscalizzazione di oneri sociali per il Sud: ce lo aspettavamo, continuiamo ad aspettarcelo, siamo fiduciosi che prima o dopo arriveranno; però è evidente - ha concluso - che se i segnali sono quelli che abbiamo visto in questa manovra bisognerà pur darsi da fare per far capire che a questo passo gli agricoltori non ci stanno”.

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