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MANOVRA. IL PRESIDENTE VECCHIONI: “VOGLIAMO UN DECRETO D’URGENZA PER IL SETTORE, O LA POLITICA DOVRA’ FARE I CONTI CON OLTRE UN MILIONE DI VOTI IN LIBERA USCITA”

“Noi chiediamo solo quello che è stato dato agli altri, niente di meno e niente di più. O meglio in più chiediamo il rispetto che si deve a gente onesta, che si alza la mattina e lavora per la sua famiglia, la sua impresa e la terra del suo Paese. Un rispetto che ci viene negato perché nei ragionamenti di una certa politica, quella che irride le persone, l’agricoltura conta meno di un call center”. Parole del presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, alla guida del sit-in di protesta dell’organizzazione, oggi, in piazza Montecitorio a Roma, per protestare contro la Manovra, in via di approvazione in queste ore.

“C’è dunque un problema politico - prosegue Vecchioni - e se si vuole far saltare la coesione sociale questo è il metodo giusto. Ormai l’unica strada percorribile per tentare di riequilibrare la situazione è un decreto di urgenza che recepisca le nostre richieste e chiarisca la volontà politica di permettere alle eccellenze del made in Italy di sopravvivere. Se ciò non avverrà ci sentiremo sciolti da ogni vincolo, contratto in tempi di campagna elettorale a fronte di impegni precisi, e ci sarà almeno un milione di voti in libera uscita con cui qualcuno dovrà fare i conti”.

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