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NASCE UNA “TASK FORCE” A TUTELA DEL POMODORO ITALIANO E REGOLE PIÙ SEVERE PER L’IMPORTAZIONE DI POMODORI DALL’ESTERO E NORMA SULL’ETICHETTATURA

Nasce la “task force” per il pomodoro italiano. L’idea è del Ministro alle Politiche agricole, Giancarlo Galan, che ha fissato un incontro, per domani, con l’Ispettorato centrale per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari e repressione frodi, il Corpo Forestale e l’Agenzia delle Dogane, per valutare l’efficacia delle azioni messe in atto ad inizio campagna di trasformazione del pomodoro, e per intensificare i controlli nei luoghi e nei passaggi della filiera più sensibili.
Lo scopo è armonizzare e migliorare il sistema dei controlli, alla luce dell’aumento riscontrato di prodotti contraffatti, o comunque di scarsa qualità e dubbia origine, in gran parte made in China. “Non possiamo né bloccare i camion, né impedire la libera circolazione delle merci, in osservanza degli obblighi comunitari ed internazionali”, ha detto Galan.
“Ma ci sono delle regole e queste regole vanno rispettate, garantendo la massima trasparenza su tutti i vari passaggi della filiera per la produzione della passata di pomodori”. Lunedì 30 agosto è previsto, poi, un incontro tra il Ministro e le organizzazioni della filiera del pomodoro, insieme alle Regioni interessate, per studiare ulteriori iniziative tese a contrastare le distorsioni del mercato e assicurare il massimo coordinamento tra i vari soggetti coinvolti nella programmazione e nei controlli del settore.
Galan intende, infine, portare avanti la battaglia, in sede di Parlamento nazionale, per l’approvazione della legge sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari, ed in Europa per l’adozione di normative comunitarie a tutela dei consumatori.

La dichiarazione - Il Ministro Galan: “tutto quanto si potrà fare per difendere la produzione e la commercializzazione per davvero italiano sarà fatto …”
“La contraffazione crea e smercia prodotti falsi che ci danneggiano gravemente, per esempio nella moda, ma soprattutto in agricoltura. C’è chi fa e vende falso Parmigiano oppure falsa mozzarella o pasta e così via, falsificando in ogni modo e ovunque nel mondo le nostre eccellenze alimentari. E c’è chi trasforma pomodori che vengono chissà da dove in pomodori italiani. E’ mio intento, ove fosse legalmente possibile, colpire tutti coloro che danneggiano produttori e consumatori italiani. In breve, scusate se mi ripeto: se al più presto, sia in Italia che in sede di Unione Europea, non verrà affrontata e risolta, nel pieno rispetto di ogni idea di giustizia e di trasparenza economica, la questione dell’etichetta d’origine, credo che l’Italia farebbe bene a considerare se sussistano ancora le ragioni di una sua partecipazione a organismi internazionali a quel punto assai poco leali nei suoi riguardi”. Così il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali, Giancarlo Galan.

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