FRANCO VERRASCINA, PRESIDENTE DI COPAGRI, SCRIVE AI PARTITI: BASTA CON LO “SFRUTTAMENTO” DELL’AGRICOLTURA ITALIANA, MESSA ALLE CORDE DALLA CRISI DILAGANTE. È ORA DI DIFENDERE DAVVERO IL PATRIMONIO AGRICOLO NAZIONALE CON INIZIATIVE POLITICHE SERIE

È a rischio la coesione sociale, ed economica di tanti territori dell’agricoltura italiana, con una crisi che sta gravando pesantemente sul settore agricolo, e con gli agricoltori che combattono ormai quotidianamente per la mera sopravvivenza: caduta dei prezzi all’origine del 12,5%, aumento dei costi produttivi e di gestione, che sfiora il 10%, crollo dei redditi per 25%, emergenza indebitamento. Sarà per questo che Franco Verrascina, presidente di Copagri, la confederazione dei produttori agricoli, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera ai coordinatori del Popolo della Libertà, ai segretari della Lega Nord, del Partito Democratico, dell’Unione di Centro, del Movimento per le Autonomie ed al presidente dell’Italia Dei Valori. Lo ha fatto per chiedere un incontro nel quale illustrare il punto di vista di Copagri sulla grave crisi, e le possibili vie d’uscita, convinto della necessità di una rinnovata coscienza e ottica di sviluppo del Paese. Ma, soprattutto, convinto che il patrimonio dell’agricoltura italiana, depresso da inadeguate iniziative di governo del settore di fronte ad una dilagante crisi di mercato e, quindi, reddituale, debba essere tutelato con i fatti, e non più solo con una retorica propagandistica da parte della politica. Che troppo spesso - per Verrascina - ha visto il settore primario come un bacino da cui attingere per il risanamento della casse dello Stato, “in barba” all'agroalimentare made in Italy, giustamente decantato salvo poi non averne cura.