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IL PARLAMENTO EUROPEO APPROVA LA “RELAZIONE SULLE ENTRATE EQUE PER GLI AGRICOLTORI” DEL DEPUTATO JOSÈ BOVÈ, PER TUTELARE LA FILIERA CORTA, RENDERE PIÙ TRASPARENTE IL MERCATO E TUTELARE SIA I REDDITI CHE I CONSUMATORI. SODDISFATTO PAOLO DE CASTRO

Il Parlamento Ue ha approvato la “Relazione sulle Entrate Eque per gli Agricoltori: migliore funzionamento della filiera alimentare”, predisposta dal relatore incaricato Josè Bovè. Si tratta, in sostanza, di rivedere i criteri tradizionalmente utilizzati per valutare la presenza di comportamenti oligopolistici, criteri che si sono dimostrati del tutto inadeguati nel prevedere comportamenti collusivi e di cartello, così come si sono evidenziati negli ultimi anni. Infatti, come evidenzia Coldiretti, si sono presentati dei fenomeni costanti all’interno della crisi che ha investito il comparto agroalimentare: mancanza di trasparenza nella filiera, clausole vessatorie nei contratti commerciali di ritiro del prodotto agricolo, pagamenti tardivi dei prodotti agricoli, modifiche unilaterali dei contratti, possibili comportamenti oligopolistici e anticoncorrenziali da parte dei pochi attori che controllano il mercato alimentare e determinano così i prezzi, decidendo chi può essere partner commerciale e chi invece va espulso.

Si tratta di un insieme di agenti che hanno ridotto, sempre secondo Coldiretti, i margini destinati alle imprese agricole: in Italia per ogni euro speso dai consumatori in alimenti ben 60 centesimi vanno alla distribuzione commerciale, 23 all’industria alimentare e solo 17 centesimi agli agricoltori. I parlamentari europei hanno perciò chiesto una maggior trasparenza nel mercato e nelle informazioni da dare ai consumatori, così da rendere chiara l’identità e garantire la varietà dei prodotti agroalimentari, che devono rispecchiare la storia e la cultura dei territori di ogni Stato membro. Viene prevista, proprio in quest’ottica, una diversificazione delle norme per i prodotti a forte base territoriale, rispetto alle norme relative ai prodotti alimentari standardizzati.

La Commissione Europea viene sollecitata, inoltre, ad adottare misure a sostegno e promozione delle filiere e mercati alimentari gestiti direttamente dagli agricoltori (filiere corte e farmers’ markets), in modo da mettere i produttori in condizione di ottenere una parte più equa del valore del prezzo di vendita finale, attraverso una riduzione dei passaggi e delle intermediazioni. In aggiunta a tutto questo, si punta al miglioramento del monitoraggio dei prezzi dei prodotti alimentari, e si suggerisce di creare un Osservatorio Europeo sui prezzi e sui margini agricoli, per il quale l’Europarlamento ed il Consiglio hanno già approntato uno stanziamento di 1,5 milioni di euro. Ancora, la Commissione viene esortata - oltre che a mantenere il Gruppo di Alto Livello sulla Filiera alimentare, strumento capace di individuare problemi ed elaborare strategie per correggere gli squilibri attuali - a proporre l’obbligo per i maggiori commercianti, trasformatori, grossisti e distributori europei di presentare una relazione annuale sulle loro quote di mercato, con i dati sull’evoluzione dei volumi di vendita mensili, al fine di consentire a tutti i partner commerciali di stimare l’evoluzione della domanda e dell’offerta e, di conseguenza, garantire una maggiore trasparenza sui meccanismi di formazione dei prezzi.

“L’approvazione della relazione Bovè”, commenta il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, rappresenta un primo e importante passo verso una nuova legislazione europea che garantisca equità e maggior trasparenza nei rapporti all’interno della filiera agroalimentare. Il documento votato è ispirato dalla necessità di riequilibrare i rapporti all’interno della catena di approvvigionamento alimentare e di garantire il rafforzamento degli anelli più deboli della filiera attraverso la stabilizzazione delle relazioni tra gli agricoltori e i soggetti a valle. In tale ambito, sono molti gli spunti e le richieste alla Commissione esecutiva contenute nel testo approvato: si va da interventi per una maggiore trasparenza dei prezzi ad azioni per una maggiore equità nella contrattazione fino alla riduzione dei tempi di pagamento di fornitura. Per ridurre l’incertezza e promuovere incrementi di efficienza lungo tutta la catena alimentare - ha concluso De Castro - il consolidamento e la stabilità delle relazioni di filiera tra la fasi a monte e la grande distribuzione rappresenta un’opportunità importante, da non farsi sfuggire”.

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