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PARTE LA STAGIONE DEL TARTUFO BIANCO, ALL’INSEGNA DI PREVISIONI OTTIMISTICHE: CRESCE LA QUANTITÀ E LA QUALITÀ SI CONFERMA OTTIMA. I PREZZI, IN MEDIA, SI ATTESTANO A 1.500 EURO AL CHILO. LE VOCI DALLE REGIONI PIÙ VOCATE

Ormai ci siamo, come ogni anno prende il via la stagione di uno dei “tesori” d’Italia, il tartufo bianco. WineNews ha raccolto i primi dati disponibili in questo avvio di raccolta, le prime stime, previsioni e andamento dei prezzi, sebbene il re dei tuberi sia particolarmente sensibile a variabili climatiche come sole, pioggia, terreno, da subire variazioni, sensibili e continue, anche nell’intervallo di pochi giorni.
Le testimonianze raccolte ci offrono il panorama iniziale delle aree più vocate al tartufo bianco: Langhe, Toscana (Crete Senesi e Colline Pisane), Umbria, Marche. Quando parliamo di previsioni la voce è unanime: ottime, grazie alle piogge di metà estate che hanno favorito la crescita dei tuberi, ed il successivo periodo di sole e caldo che ha creato le condizioni migliori per un’ottimale maturazione.
“I primi tartufi raccolti mostrano una buona qualità, anche se non sono ancora perfettamente maturi”, dice Giancarlo Picchiarelli, presidente nazionale delle Città del Tartufo, “con prezzi provvisori che, al momento, rimangono contenuti, 700-800 euro al chilo”. Per prezzi più indicativi bisognerà attendere la Mostra mercato della Festa nazionale del tartufo di Millesimo (Savona) il 26 settembre, dove, prevede Picchiarelli, si arriverà almeno alla cifra di 1.000 euro al chilo. Tra le prime zone ad effettuare la raccolta ci sarà, ovviamente, Alba, dove la stagione si preannuncia abbondante e di buona qualità, come conferma anche il tartufaio “doc” Ermanno Scaglione: “ancora non si trovano tartufi bianchi di altissima qualità, i primi lasciano a desiderare, ma ci sono tutte le condizioni per un’ottima stagione, soprattutto dal punto di vista quantitativo. Anche la qualità, comunque, dovrebbe essere buona, a vantaggio del rapporto qualità/prezzo, con picchi massimi, per il bianco d’Alba, di 350 euro all’etto”.
Anche la borsa nazionale del tartufo, le cui quotazioni sono disponibili sul sito www.tuber.it, in questo momento prevede prezzi attestati tra i 1.700 e i 1.800 euro al chilo per gli esemplari da 20 grammi. Scendendo la Penisola, si ritarda l’inizio della raccolta. Per Gianfranco Berni, presidente dell’Associazione Tartufai Senesi di San Giovanni d’Asso (Siena), è ancora presto per fare previsioni sicure: la raccolta è posticipata al 20 ottobre, perché i tuberi non sono ancora pronti. Le previsioni comunque indicano più quantità e più qualità: il primo di questi due fattori determinerà un abbattimento dei prezzi, che subisce un’ulteriore flessione a causa della concorrenza di tartufo di importazione, troppo spesso non abbastanza maturo e di qualità nettamente inferiore. Alla luce di tutto ciò, i prezzi dovrebbero quindi risultare leggermente inferiori a quelli dello scorso anno, quando i tartufi migliori sono stati battuti a 2.000 euro al chilo.
È attesa una grande annata anche dall’Associazione dei Tartufai di San Miniato (Pisa), anche perché il loro territorio, affermano, garantisce una qualità costante ed elevata per la composizione del terreno. Dal ristorante-enoteca “Spiritodivino” di Montefalco (Perugia), arriva la voce del tartufo umbro: anche qui prospettive rosee, e prezzi che dovrebbero oscillare tra i 900 ed i 1.300 euro al chilo. Da Acqualagna, nelle Marche non si sbilanciano: troppo presto per fare previsioni.

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