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CONGRESSO DEGLI AGRONOMI - IL MINISTRO GALAN: “IL RUOLO DEL PROFESSIONISTA SEMPRE PIU’ CENTRALE NEL SISTEMA AGROALIMENTARE”

“Il professionista nel sistema agroalimentare ha un ruolo centrale che dovrà diventare sempre più rilevante soprattutto per la liberalizzazione dei servizi che ancora non c’è stata ma che con le politiche agricole comunitarie del futuro diventerà un obbligo al quale ci dovremo adattare. Quindi di un ruolo sempre più importante”. Così il Ministro delle Politiche Agricole, Giancarlo Galan nel Congresso dei dottori agronomi e forestali, in programma tra Reggio Emilia, Parma e Bologna.

La comunicazione si è sviluppata su “dalla Terra alla Tavola: professionalità per la sicurezza, la qualità e la salute dell’agroalimentare”. Secondo Galan un sistema di certificazione per l’agroalimentare di qualità regolamentato da personale professionalmente qualificato e competente “dovrebbe essere un obbligo, più che un’utopia, dovrebbe essere proprio così e non solo con questi settori ma anche con il settore veterinario. Quindi un ruolo nuovo, importante - ha sottolineato Galan - per specialisti di questa materia che sono gli agronomi, proprio alla luce del mondo che si trasforma e della necessaria interdisciplinarietà che è sempre più richiesta”. Per il Ministro delle Politiche Agricole, quindi, un rapporto di sussidiarietà tra i dottori agronomi e forestali e la pubblica amministrazione, come i Ministeri e le Agenzie competenti, che “dovrebbe essere più rilevante di quello che è oggi, dovrebbe diventarlo sempre di più, perchè si va specializzando la materia, sempre più le nuove norme europee tendono a una liberalizzazione e quindi alla necessità di avere professionisti più attenti, più preparati, più presenti e con un ruolo più rilevante”.

E per instaurare un rapporto più stretto tra agronomi e pubblica amministrazione, per il Ministro è necessario “coinvolgerli sempre più e dare loro un ruolo ben preciso nella certificazione e nell’attestazione della qualità dei prodotti, della provenienza, del marchio e dell’etichettatura”. Galan è, quindi, entrato nel merito dei temi caldi dell’agricoltura di questi giorni. “Sulla Pac - ha detto - la discussione si svilupperà sempre di più fino al 2013 e nelle trattative l’Italia gioca un ruolo importante che è quello che è assegnato a un’agricoltura importante come quella italiana”. “Ci battiamo - ha sottolineato - per una forte politica agricola comunitaria, di forti finanziamenti e forti sostegni alla nostra agricoltura, e poi ci muoviamo nel nostro indirizzo tradizionale che è quello di promuovere un’agricoltura di qualità. Quindi, nella prossima Pac, i finanziamenti dovrebbero essere ripartiti tra i diversi Paesi sulla base di criteri che non siano quelli della superficie come vorrebbe qualcuno, altrimenti si premierebbe allo stesso modo, ad esempio, un pascolo del Nord Irlanda e lo stesso ettaro di terreno coltivato a produzioni ortofrutticole altamente tecnologizzate, e penso a un radicchio di Chioggia o a un radicchio di Treviso e non solo a quelli”.

“Sarà una battaglia imponente - ha continuato il ministro - sulla quale chiederò la compattezza di tutti coloro che rappresentano a vario titolo l’Italia e la loro agricoltura”. E per sostenere l’agricoltura nel nostro Paese, secondo Galan “c’è solo un “comandamento” da cui poi tutti gli altri discendono: “innalzare almeno ad un livello di decenza il reddito degli agricoltori, altrimenti potremo fare tutte le politiche più belle e innovative del mondo, ma chi ce la fa a tenere un giovane agricoltore sui campi quando questi non offrono nessuna prospettiva di reddito”. Per Galan, quindi, “si devono fare politiche che puntino all’innovazione, alla ricerca, alla qualità del prodotto, a qualcosa che ci distingua, da quello che sanno fare tutti. E in fondo è quello che salva il made in Italy in altre produzioni eccellenti. Senza un reddito adeguato dall’agricoltura si scappa, e senza agricoltura il Paese non ha il bene principale e cioè tutto ciò che serve alla sua esistenza”.

Fonte: Adnkronos/Labitalia

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