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VIA LIBERA DELLA COMMISSIONE EUROPEA ALLA MODIFICA DEL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL CAPPERO DI PANTELLERIA. PIÙ TUTELA SIA PER I CONSUMATORI CHE PER I PRODUTTORI

Via libera della Commissione Europea al nuovo disciplinare di produzione del “Cappero di Pantelleria”. L’obiettivo: rafforzare e proteggere una delle eccellenze della produzione agroalimentare italiana a cui Bruxelles ha già riconosciuto l’Indicazione geografica protetta (Igp). Ma anche, fornire dati più certi e informazioni più trasparenti al consumatore. A partire da metà dell’800 il cappero ha trovato nell’isola di Pantelleria (in provincia di Trapani) l’ambiente ideale per
essere coltivato, e con la creazione di efficienti strutture di lavorazione e commercializzazione costituisce ormai una fonte di reddito di notevole importanza. Le modifiche richieste dall’Italia, e oggi accolte dalla Commissione europea, sono tese a legare sempre più il prodotto al territorio di origine e a rispecchiare più fedelmente la realtà produttiva locale. La nuova normativa introduce in primo luogo una descrizione puntuale delle caratteristiche del cappero, in particolare è stata eliminata la possibilità di introdurre una percentuale non superiore al 10% di altre varietà e i valori fissi delle principali caratteristiche della Igp sono stati sostituiti da “range” che rispettano più fedelmente la realtà produttiva locale. In relazione al metodo di ottenimento del prodotto, è stata modificata la densità di impianto; aumentata la densità massima per ettaro e la produzione massima per ettaro; sono stati specificati il periodo di raccolta e la quantità di sale prevista nella fase di elaborazione. “Una battaglia che, come sosteniamo da tempo, riteniamo fondamentale, e che dovrà essere portata avanti con determinazione anche a livello europeo”, concludono i consumatori.

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