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PAGAMENTI DIRETTI, SOSTEGNO AL MERCATO E SVILUPPO RURALE: ECCO LE LINEE GUIDA DEL DOCUMENTO PER LA RIFORMA DELLA PAC FIRMATO CIA-CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI, CONFAGRICOLTURA E COPAGRI, NELLA CONFERENZA ECONOMICA DI LECCE (7-8 OTTOBRE)

Una nuova Politica agricola comune (Pac) centrata su pagamenti diretti, misure di mercato e sviluppo rurale, e finalizzata alla semplificazione, ad interventi a favore degli agricoltori professionali, alla valorizzazione del settore, alla sua crescita economica ed occupazionale, alla qualificazione dell’attività agricola per fronteggiare adeguatamente le sfide globali. È quanto hanno chiesto i presidenti di Cia-Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, di Confagricoltura, Federico Vecchioni, e di Copagri, Franco Verrascina. Lo hanno fatto con un documento unitario sulla riforma della Pac, presentato a Lecce, nel corso della Conferenza economica, di scena oggi e domani. Assente la Coldiretti, con la quale, hanno affermato le altre organizzazioni, “non è stato possibile aprire un dialogo”. Per i presidenti delle tre associazioni di categoria, le linee operative devono passare per la conferma dell’attuale stanziamento di bilancio di spesa agricola, con azioni di sviluppo a sostegno di investimenti, ricambio generazionale e recupero di competitività, integrando la filiera e promuovendo l’export. Pur non esigendo “terapie d’urto”, il documento ritiene che i principi della riforma, i criteri direttivi e le necessità, vadano definiti prima dell’individuazione delle prospettive finanziarie 2014-2020. Il testo apre alla possibilità del cofinanziamento della spesa agricola dell’Ue, purché questo sia obbligatorio, non si traduca in una sorta di “nazionalizzazione” della Pac e non pregiudichi l’azione della Comunità europea in fatto di politica agricola. Ma il documento evidenzia anche gli aspetti considerati negativi dell’attuale Pac, come i pagamenti diretti, erogati sin ora a beneficiari “storici”, a compensazione di una situazione pregressa, che concedeva agli agricoltori determinate garanzie di prezzo e di mercato. Le tre associazioni chiedono, dunque, di rivedere il criterio di assegnazione, per evitare disparità di trattamento tra soggetti beneficiari e comparti produttivi. La proposta è quella di un “pagamento di base” ad ettaro destinato a compensare il carattere particolare dell’attività agricola, calcolato utilizzando come riferimento l’attuale massimale finanziario dei pagamenti diretti di ciascun Paese; un “pagamento aggiuntivo” ad ettaro, commisurato in base a parametri oggettivi fissati forfettariamente a livello di Stato membro e correlati a due categorie di fattori: la situazione strutturale in cui opera l’azienda ed i comportamenti per la salvaguardia dell’ambiente; gli elementi che influenzano la competitività e l’evoluzione sostenibile dell’agricoltura europea. Altra nota dolente sarebbero gli interventi di mercato. Cia, Confagricoltura e Copagri sostengono che gli interventi di mercato devono continuare essere rafforzati notevolmente rispetto alla situazione attuale, al fine di garantire minore volatilità dei prezzi e maggiore equilibrio tra domanda e offerta, e ciò potrebbe essere possibile attraverso l’introduzione nella Pac post 2013 di un’effettiva “rete di sicurezza”, che permetta di affrontare in maniera tempestiva ed efficace le crisi di mercato. C’è poi la questione dello sviluppo rurale, riguardo alla quale il testo unitario propone una spesa indirizzata agli obiettivi prioritari dell’attuale politica, che dovrà mantenere la sua caratterizzazione basata sulla programmazione territoriale e il principio del cofinanziamento delle risorse da parte degli Stati membri e dei beneficiari.

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