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NON SOLO LOCANDE ED HOTEL, NEL “SALOTTO BUONO” DELL’ENOGASTRONOMIA CI SONO ANCHE GLI AGRITURISMI: PER LA PRIMA VOLTA CON AGRITURIST, LA CUCINA IN CAMPAGNA SARA’ A “COOKING FOR ART” (ROMA, 20 OTTOBRE), L’EVENTO WITALY PER LA RISTORAZIONE ALBERGHIERA

Non solo locande del gusto e ristoranti degli hotel, nel “salotto buono” dell’enogastronomia, ci sono anche le tavole degli agriturismi, disseminati ovunque nei territori più o meno conosciuti del Belpaese, e sempre più prediletti come meta per le vacanze anche grazie all’offerta di prodotti tipici locali. E, per la prima volta, proprio la cucina in campagna, sarà protagonista il 20 ottobre nel Complesso Monumentale di Santo Spirito in Sassia a Roma a “Cooking for art” (16-24 ottobre), l’evento promosso da Witaly e Luigi Cremona dedicato all’alta cucina alberghiera, per un’intera giornata all’insegna dell’ospitalità e della ristorazione di qualità nelle aziende agricole, in collaborazione con Agriturist, l’Associazione Nazionale per l’Agriturismo, l’Ambiente ed il Territorio di Confagricoltura (info: www.witaly.it; www.agriturist.it).
“E’ la prima volta - sottolinea Vittoria Brancaccio, presidente di Agriturist - che il mondo dell’enogastronomia di eccellenza invita l’agriturismo a partecipare ad un evento specializzato così importante, riservandogli tanta attenzione e tanto spazio. Dimostreremo di meritarlo puntando sulla qualità dei nostri prodotti e sulle solide radici territoriali, persino familiari, dei piatti che proponiamo”.
Gli agriturismi che propongono la ristorazione in Italia sono poco meno di 10.000 con 380.000 posti a tavola (stima Agriturist su dati Istat 2008), un terzo dei quali destinati ad ospiti che si fermano per la notte durante i fine settimana o le vacanze. Secondo un’indagine condotta da Ismea per conto dell’Osservatorio nazionale dell’Agriturismo del Ministero delle Politiche Agricole, la buona tavola, accompagnata da un’atmosfera accogliente e familiare, costituisce una delle principali motivazioni del gradimento verso l’agriturismo.
Un’indagine di Agriturist evidenzia inoltre che il 75% dei frequentatori di agriturismi gradisce (quando non la considera addirittura una “conditio sine qua non”) gustare la cena presso l’azienda agricola ospitante. Alla proposta gastronomica dell’agriturismo si chiede soprattutto genuinità degli ingredienti (prodotti dell’azienda agricola ospitante o comunque reperiti nelle immediate vicinanze, preferibilmente biologici), ricette semplici che esaltino la qualità della “materia prima”, gusti nuovi derivanti dalle abitudini della cucina familiare piuttosto che dalle tradizioni culinarie più consolidate e diffuse. E, spiega Agriturist, molte delle aziende agrituristiche con ristorazione di qualità si fregiano del marchio “Ristorazione Agrituristica Conviviale” che distingue chi accoglie un numero di ospiti non superiore a 50 e cura con particolare attenzione la stagionalità e la territorialità del menu.

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