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“ALIMENTARSI BENE PER SE’ E L’ECOSISTEMA”: COSI’ GUIDO BARILLA AL PARLAMENTO UE. DE CASTRO: “COORDINARE POLITICHE PER IL FUTURO”. TAJANI (COMMISSIONE UE): “BARILLA IN FORUM PER RILANCIO ALIMENTARE”. CONFAGRICOLTURA: “ANCHE RAPPRESENTANTI IMPRESE”

“Alimentarsi in maniera equilibrata e sana non solo per il benessere delle persone ma anche per la salute del pianeta, in quanto alimentarsi bene significa far del bene a se stessi e all’ecosistema”: è il messaggio lanciato oggi a Bruxelles da Guido Barilla, in occasione del dibattito “Healthy food, healthy planet” sul rapporto tra cibo e sostenibilità al Parlamento Europeo promosso dalla Fondazione “Barilla Center for Food & Nutrition”, con esponenti del mondo della ricerca, dell’accademia e delle istituzioni comunitarie. Per il presidente della Commissione Agricoltura Paolo De Castro occorre “incrementare la produzione con minori risorse e inquinando meno: questa è la sfida che anche l’agricoltura europea avrà di fronte nei prossimi anni. Ciò che occorre è la costruzione di un coordinamento delle politiche dell’agroalimentare che possa dirsi davvero globale, che definisca uno spettro di azioni concordate per la prevenzione e la gestione delle situazioni critiche per i mercati agricoli”. E il vicepresidente della Commissione Ue e responsabile per l’industria Antonio Tajani annuncia che il Gruppo Barilla “farà parte del “Forum di alto livello per migliorare il funzionamento della catena alimentare” che partirà il 14 ottobre, voluto dalla Commissione Europea”, insieme al Ministro per le Politiche Agricole Giancarlo Galan, il presidente delle cooperative Ue Paolo Bruni, il fondatore di Slow Food Carlo Petrini oltre ai gruppi industriali Ferrero, Brazzale, Rigoni e Parmalat, e per il quale Confagricoltura, che apprezza l’iniziativa, chiede la partecipazione anche dei rappresentanti delle imprese agricole.

Al centro del dibattito al Parlamento Ue, il nuovo modello della “Doppia piramide alimentare-ambientale”, che consente di classificare gli alimenti sia in base al loro rapporto nutrizionale che al loro impatto ambientale. Per il presidente di Barilla esiste “una diretta correlazione tra un’alimentazione equilibrata e sana ed il rispetto dell’ambiente nel quale viviamo”. Non solo, perché “mangiare bene significa anche - sottolinea - alimentarsi in modo corretto seguendo le linee guida della dieta mediterranea in modo da incidere meno sulla spesa sanitaria. Ancora oggi nel nostro Paese, come nel resto del mondo, c’è un numero crescente di bambini obesi o in sovrappeso che corrono il rischio di diventare adulti obesi o in sovrappeso con costi sociali e sanitari elevati. Il Barilla Center nasce proprio - spiega Barilla - dalla necessità di dare alle persone e alle istituzioni informazioni corrette e puntuali sui temi del cibo della nutrizione e degli impatti su società, ambiente e salute delle persone”. Considerando poi che la popolazione del mondo crescerà in modo esponenziale (9 miliardi secondo molte previsioni), aggiunge Barilla, “ci vorrebbe un coordinamento mondiale per affrontare temi che apparentemente sono diversi, dall’agricoltura, all’ambiente, alla salute, mentre andrebbero valutati nel loro insieme”. Barilla ricorda poi che “il cibo, che si sintetizza nell’alimento, ha dietro di sè un mondo estremamente complesso e molto articolato che va visto nel suo insieme e non in comparti separati. Le cose si devono conciliare - sottolinea - e sta nella conoscenza e nella competenza delle persone che hanno l’onere e il dovere di conciliarle di metterle assieme, per avere una nuova visione più coordinata, altrimenti i problemi non verranno risolti”. Per Barilla “l’agroalimentare italiano è una parte dell’agroalimentare europeo e così in Europa come in Italia deve essere attento ad articolare i problemi in modo sinergico. Noi chiediamo - conclude - di approfondire questi temi, di valutarli con grande attenzione, in modo più oggettivo e meno partigiano di come si è fatto in passato”.

“Cibo, acqua ed energia - sottolinea il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento Ue Paolo De Castro - rischiano di diventare risorse sempre più scarse, man mano che la pressione dei consumi cresce insieme alla popolazione e alla ricchezza generata sul pianeta. Si è aperta una nuova fase di trasformazione - aggiunge De Castro - rispetto alle quali le ambizioni dell’Europa si misurano con gli obiettivi della crescita intelligente, della crescita sostenibile e della crescita inclusiva, come sottolineato dalla Strategia 2020. Tre ambiti di azione, riconducibili al più generale obiettivo di interpretare in chiave moderna l’obiettivo della crescita sostenibile e di sostenerlo valorizzando i punti cardine del modello sociale europeo. Di qui - conclude De Castro - la necessità di lavorare affinché la prossima riforma della Politica agricola comunitaria dimostri di avere le giuste risposte alle sfide del XXI secolo”.

Per il vicepresidente della Commissione Ue e responsabile per l’industria Antonio Tajani, l’obiettivo di fornire un’alimentazione sana ed equilibra a tutti i consumatori europei e la necessità di favorire dei modi di produzione rispettosi dell’ambiente “sono facce inscindibili della stessa medaglia nel contesto del nostro lavoro per rafforzare la competitività dell’intero comparto agroalimentare”. Sarà lui a presidere il “Forum di alto livello per migliorare il funzionamento della catena alimentare”, con il sostegno dei commissari al Mercato Interno Michel Barnier, all’Agricoltura Dacian Ciolos e alla Salute Joe Dalli. Al Forum parteciperà per l’Italia il Ministro per le Politiche Agricole Giancarlo Galan, mentre per l’Europarlamento ci sarà il presidente di Comagri Paolo De Castro (S&D). Tra i partecipanti il presidente delle cooperative Ue Paolo Bruni ed il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini oltre ai gruppi industriali Ferrero, Brazzale, Rigoni e Parmalat. Insomma, il Forum “sarà la sede privilegiata - precisa Tajani - per discutere apertamente dell’attuazione delle iniziative già proposte dal Gruppo di alto livello tramite quattro piattaforme: le relazioni contrattuali nella catena alimentare; la competitività dell’industria agroalimentare; l’agro-logistica; gli strumenti statistici per monitorare l’intera filiera. Senza dimenticare - conclude Tajani - che l’industria agroalimentare europea è competitiva ma, secondo gli indicatori piu’ recenti, rischia in futuro di finire al traino dei nostri concorrenti mondiali. Per prevenire questo possibile scenario la nostra reazione deve essere rapida ed efficace”.

Confagricoltura sottolinea come la decisione della Commissione Europea annunciata da Tajani sia pienamente in linea con l’azione che proprio Confagricoltura sta portando avanti con il suo progetto “Futuro fertile”, teso a far recuperare e creare nuovo valore per le produzioni agroindustriali nazionali in una catena di settore sempre più complessa. Ma si augura anche che al Forum “siano chiamati a partecipare anche i rappresentanti degli imprenditori agricoli, base imprescindibile di un settore economico davvero strategico per l’Ue e per l’Italia in particolare”.

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