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LA COOP BANDISCE DAGLI SCAFFALI LE UOVA PROVENIENTI DA GALLINE IN GABBIA, PER ESPORRE SOLO QUELLI DERIVATI DA ALLEVAMENTI A TERRA, ALL’APERTO E BIO. UNA SCELTA, CHE “LIBERA” 1,3 MILIONI DI GALLINE

Bandite le uova provenienti da galline allevate in gabbia, in spazi angusti (poco più grandi di un foglio di carta A4), e a produzioni forzate, dagli scaffali di uno dei più importanti gruppi della gdo in Italia: è la decisione della Coop nei cui punti vendita, già dai primi di ottobre, si trovano solo uova provenienti da allevamenti a terra, all’aperto e biologici.

“Un passo in più - spiega la Coop - su una strada già intrapresa con le uova a marchio Coop, ora abbiamo sensibilizzato tutti i fornitori sul problema e supportato l’innovazione nei loro allevamenti”. Una scelta questa che libera 1,3 milioni di galline attualmente costrette in gabbie e che ha fatto guadagnare a Coop il premio “Good egg”, il riconoscimento della Compassion in World Farming, la maggiore organizzazione internazionale per il benessere degli animali da allevamento, che sarà assegnato domani, 20 ottobre, a Parigi.

Di fatto Coop anticipa la direttiva europea sulla protezione delle galline ovaiole negli allevamenti con la messa al bando, dal gennaio 2012 delle gabbie di batteria convenzionali. “Siamo stati i primi a definire degli standard migliorativi di benessere animale nei nostri allevamenti di bovini, suini, avicoli a marchio Coop, i primi ad aderire ai protocolli sui cosmetici non testati sugli animali, i primi ad eliminare le pellicce dai capi del tessile - spiega Vincenzo Tassinari, presidente del Consiglio di gestione di Coop Italia - molti fornitori hanno riconvertito i loro allevamenti e noi li abbiamo incoraggiati a fare una scelta totalmente alternativa alle gabbie perché, anche se dal 2012 saranno leggermente più grandi, resta comunque uno spazio angusto e innaturale. Auspichiamo che molte altre imprese ci seguano, e confidiamo che questa nostra scelta dia un chiaro indirizzo al mondo della produzione”.

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