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DIVERSITÀ, RECIPROCITÀ E DIALOGO: ECCO LA RICETTA PER TRASFORMARE IL MONDO, UNA SFIDA CHE CARLO PETRINI LANCIA ALL’INAUGURAZIONE DI “TERRA MADRE”. PER UN SISTEMA PIÙ AGRICOLO E MENO INDUSTRIALE

Valorizzare la diversità, come forza creatrice, investire nella reciprocità, tipica delle civiltà rurali, puntare sul dialogo e sull’incontro tra contadini e, ad un grado superiore, tra uomini: in questi tre passaggi si deve condensare il processo di trasformazione della società mondiale. Che, soprattutto, deve portare a far crescere l’economia verde e far decrescere i consumi industriali. È questo il Petrini-pensiero, che il fondatore di Slow Food ha “lanciato” dal palco, all’inaugurazione di Terra Madre, ricordando come le popolazioni indigene presenti siano testimoni del senso profondo dell’armonia con la natura. “I principali depositari dei saperi tradizionali sono gli indigeni, i contadini, le donne e gli anziani”, ha detto Petrini, sottolineando come proprio questa gente umile sia portatrice di una nuova rivoluzione “dal basso”, rivoluzione che Terra Madre ha il compito di contribuire a realizzare. “Tutto deve cominciare e tutto è già ricominciato”, ha proseguito Petrini, rivolgendosi ai molti giovani presenti, “a voi è stata data una grande opportunità: conciliare la scienza e le moderne tecnologie con i saperi tradizionali”.

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