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DA OGGI AL 31 OTTOBRE, A CREMONA, LA “FIERA DEL BOVINO DA LATTE”, DOVE 17 NAZIONI SI CONFRONTERANNO SU PAC, AGROPIRATERIA E SOSTEGNO ECONOMICO … ISMEA: UNA FORMA SU QUATTRO DI FORMAGGI DOP PRENDE LA VIA DEI MERCATI ESTERI

Dal 28 al 31 ottobre, a Cremona, è di scena “Fiera del bovino da latte”, occasione per giocare in casa e scegliere i migliori animali, anche perché “l’Italia è sempre stata un paese dominatore in questo campo”, spiega il presidente di CremonaFiere Antonio Piva. Ma a Cremona si confronteranno anche i 17 Paesi sui punti focali dell’agricoltura europea, dalla crisi dei prezzi al latte, fino alla Politica agricola comune post 2013. Un modo per far capire ai produttori cosa li aspetta, e quello che ci aspettiamo è che dalla tavola rotonda escano fuori delle linee guida che aiutino gli allevatori a fare delle scelte. Si parlerà anche di quote latte che, nel bene o nel male, hanno rappresentato fino a ieri un vero e proprio capitale per chi produce, e sono state spesso utilizzate come garanzia per le banche, e in tal proposito è sempre il presidente di CremonaFiere a ricordare “come sia necessario un atterraggio morbido attraverso forme di sostegno economico”. Il settore, nonostante i rialzi dei prezzi del latte, è ancora in sofferenza: “se le aziende non avranno soddisfazione economica rischiamo di perdere l’eccellenza del made in Italy agroalimentare che vantiamo in tutto il mondo”

Focus - L’Ismea: una forma su quattro di formaggi Dop prende la via dei mercati esteri
Una forma su quattro di formaggi Dop prende la via dei mercati esteri. Con una quota del 27% sulla produzione totale, nel 2009, si consolida sempre di più la vocazione estera per i prodotti lattiero caseari nostrani a denominazione. Il trend dell’export di formaggi Dop appare estremamente positivo. Solo nell’ultimo anno si è registrata un crescita del 12% e, nell’ultimo quinquennio, il valore trasferito oltre frontiera è cresciuto di quasi il 50%. A fare la parte dei leoni sono soprattutto il Grana padano, che, nel 2009, ha concentrato il 45% sul totale dell’export dei formaggi a marchio Ue e il Parmigiano Reggiano (24%). Seguono il Pecorino Romano (12%), il Gorgonzola (9%), e la Mozzarella di bufala Campana (7%). Il valore dei primi 5 formaggi ammonta al 97% del totale del valore dei formaggi esportati.
Quello dei mercati esteri, ha sottolineato l’Ismea, oggi nel convegno “La difesa delle produzioni zootecniche di qualità a tutela del produttore e del consumatore” , appare quindi un bacino promettente e per molti versi inesplorato per le piccole produzioni, generalmente provenienti da imprese le cui dimensioni rendono difficili politiche di internazionalizzazione.
Sulla composizione dell’export, il settore caseario delle Dop evidenzia un buon equilibrio tra destinazioni intra ed extra Ue ( 59% Ue, 41% extra-Ue). Sul fronte interno, gli acquisti delle famiglie italiane di formaggi Dop concentrano il 32% del mercato domestico dell’intero comparto a denominazione, anche se la dinamica del 2009 degli acquisti in valore ha mostrato un calo dello 0,9%. Migliore il trend delle vendite in questo primo semestre del 2010, con una crescita del 2,3% sull’analogo periodo 2009.

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