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ANCHE I “FOODIES” HANNO UNA GUIDA: ARRIVA “FOODIES: 1.000 INDIRIZZI DOVE IL CIBO È PIACERE E PASSIONE” LA PRIMA GUIDA AI LOCALI CHE INTERPRETANO AL MEGLIO LO STILE DEI BUONGUSTAI 3.0, DI GAMBERO ROSSO E NEGRONI, IL LAZIO E’ LA REGIONE PIU’ “FOODIES”

Si avvera un sogno per il numeroso (ben 6 milioni) popolo dei “foodies” italiani: è in arrivo la prima guida ai locali che interpretano al meglio lo stile degli appassionati di cibo dell’era moderna, si chiama “Foodies: 1.000 indirizzi dove il cibo è piacere e passione”, ad opera del Gambero Rosso con la partecipazione di Negroni. È una guida originale, che non dà giudizi e non si limita ai ristoranti, ma segnala 1.000 indirizzi dove il cibo è piacere e passione, dai bar ai ristoranti, dalle trattorie alle pizzerie, fino alle enoteche e persino alle botteghe alimentari dove poter acquistare un dolce o un salume particolare. Nonostante l’assenza di giudizi, non mancano i premi, assegnati dalle più importanti “firme” della gastronomia italiana: per la categoria “mangiare” la panineria ‘Ino (Firenze), il ristorante Settembrini (Roma) e l’Antica Focacceria San Francesco (Palermo); per la categoria “comprare”, la macelleria Damini (Arzignano, Vicenza), la salumeria del pesce Anikò (Senigallia) e la pasticceria Caffè Sicilia (Noto, Siracusa). Sul gradino più alto del podio delle regioni più rappresentate sale il Lazio - presentato nella guida da un “cicerone” d’eccezione, Valerio Mastrandrea -, con 103 locali selezionati, seguito da Piemonte, secondo con 90 locali, ed Emilia Romagna, con 80.
“Un prodotto editoriale sui generis, fuori dagli schemi classici, pensato per gli appassionati veri che nel mondo del cibo si muovono a 360 gradi - sottolinea Laura Mantovano, curatrice della guida e vice direttore del “Gambero Rosso” - che attraversa tutta l’Italia dal Piemonte alla Sicilia ma si permette scelte radicali.” Come la mancanza clamorosa di molte città, ma, conclude Laura Mantovano, “una logica c’è, i foodies scelgono in base alle proprie esigenze: vai dove ti porta il cibo, ovvero dove si concentrano il maggior numero di indirizzi golosi.” Per Massimiliano Ceresini, responsabile comunicazione di Negroni, la guida fa parte di “un cammino iniziato lo scorso anno con la scoperta, grazie a un’indagine realizzata in collaborazione con GPF, di un target di persone che fanno del cibo il fil rouge della propria vita. E proseguito con un tour itinerante nei migliori locali della nostra Penisola, per andare a conoscere da vicino i buongustai dell’era moderna.” Per capire al meglio il senso della guida occorre fare un salto indietro: un anno fa una ricerca promossa da Negroni, mise in luce l’esistenza di un target che riserva al buon mangiare e bere un posto speciale nella propria vita, che non ha preconcetti sul cibo e sul vino (ama la mortadella come il foie gras. I tortellini come le ostriche e il Lambrusco come il grande Borgogna), che è disposto a macinare chilometri per comprare quel formaggio e quel salame di cui tutti parlano, per conoscere da vicino l’autore di quella cioccolata da sballo o per andare ad assaggiare l’ultima creazione dello chef preferito: sono i “foodies”, un esercito di 6 milioni di persone.
È la prima guida pensata per quelli che il “Gambero Rosso” definisce in copertina “i buongustai del 3.0”, e racconta il fior fiore del mercato in fatto di prodotti di qualità, attraverso 1.000 locali rigidamente selezionati in partenza, ma tutti possono essere definiti “foodies”, ossia alfieri delle più moderne tendenze in atto oggi in Italia nel mondo dell’enogastronomia: non ci sono giudizi e sono comprese le nuove realtà dell’Italia culinaria, dai panifici alle salumerie, dai bar alle latterie, dai birrifici alle gelaterie, fino ai locali etnici e ai migliori agriturismi, senza dimenticare i migliori indirizzi dello street food nazionale, le cioccolaterie più golose e persino qualche ipermercato gourmet.
Pur mancando i punteggi non mancano, comunque, i premi: 52 dei 1.000 locali degnalati sono contraddistinti con una stella, si tratta di quelli che rappresentano meglio lo stile “foodies”, scelti da una giuria di note firme dell’enogastronomia italiana, che ha espresso due preferenze per la categoria mangiare e due per la categoria comprare. Agli esercizi che hanno raccolto il maggior numero di voti è stato assegnato il titolo di locale foodies dell’anno. Per la categoria “mangiare” sono stati premiati la panineria ‘Ino (Firenze), il ristorante “Settembrini” (Roma) e “l’Antica Focacceria San Francesco” (Palermo). Per la categoria “comprare” i riconoscimenti alla macelleria gourmet “Damini” (Arzignano, Vicenza), alla salumeria del pesce “Anikò” (Senigallia) e, infine, alla pasticceria “Caffè Sicilia” (Noto, Siracusa).
Scorrendo l’indice della guida scopriamo che la regione più foodies in Italia è il Lazio con ben 103 locali selezionati (10% del totale). Medaglia d’argento per il Piemonte con 90 e gradino più basso del podio per l’Emilia Romagna con 80, incalzata dalla Lombardia con 72. Ottime le performance di Abruzzo (68) e Liguria (65) che, nonostante un territorio geografico limitato, presentano molti locali foodies. Al Sud, la regione più rappresentata è la Campania con ben 66 locali foodies seguita dalla Sicilia con 55, dalla Puglia e dalla Sardegna appaiate con 43 locali. Inoltre, ogni regione si apre con l’intervista ad un testimonial d’eccezione.
Un “cicerone” che ci porta per mano nel proprio mondo di locali e ristoranti segreti: si sono divertiti a raccontare il loro amore per la cucina e a svelare i loro luoghi foodies grandi attori, giornalisti, blogger e scrittori del panorama nazionale: da Valerio Mastrandrea a Lamberto Sposini, da Benedetta Parodi a Marino Niola, da Rocco Papaleo fino a Pina Amarelli. In apertura di ogni itinerario c’è anche un “Momento d’autore by Negroni”: una finestra riservata ad un grande chef del territorio - tra gli altri Gianpiero Vivalda, Salvatore Tassa, Flavio Costa a Pino Cuttaia - che confessa le sue passioni gastronomiche e indica i locali gourmet del territorio dove poter trovare le migliori espressioni della cucina locale.

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