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DOPO QUELLO DELLA VITE E QUELLO DEL MELO, ARRIVA IL CODICE GENETICO DELLA FRAGOLA. A DECODIFICARLO, UN’EQUIPE DI STUDIO FORMATA DA 37 ISTITUTI, TRA CUI L’ISTITUTO AGRARIO DI SAN MICHELE ALL’ADIGE

Prima fu il codice genetico della vite. Poi fu la volta di quello del melo. Ora l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (Iasma) ha partecipato - unico istituto italiano - al progetto che ha portato alla decodifica del genoma di un’altra pianta da frutto, la fragola, anzi, più esattamente della fragolina di bosco, nella varietà “Hawaii 4”. Il progetto è durato due anni ed è stato realizzato da un consorzio internazionale formato da 37 istituzioni scientifiche, tra le quali - appunto - lo Iasma, coordinate dall’Università della Florida. I risultati sono riportati in un articolo scientifico, firmato da 71 autori, pubblicato on line sulla prestigiosa rivista “Nature Genetics”, lo stesso mensile scientifico del gruppo “Nature”, dedicato alle eccellenze nel settore genetico e genomico, che nel numero di ottobre ha riservato la copertina al genoma del melo.
“Dopo pochi mesi dalla pubblicazione sulla stessa rivista dell’articolo sul genoma del melo - spiega il presidente dello Iasma, Francesco Salamini - questo risultato è per noi motivo di orgoglio e soddisfazione. Proseguiremo con la ricerca nel settore della genomica con l’idea di utilizzarla a garanzia di una agricoltura sostenibile, per dare risposta alle esigenze dei produttori e dei consumatori”.
L’Istituto di San Michele all’Adige è stato inserito nel progetto per le competenze sviluppate nei due progetti di sequenziamento di vite e melo, completate rispettivamente nel 2007 e nel 2010, nonché per le strumentazioni all’avanguardia di cui si è recentemente dotato durante i due progetti. “Il sequenziamento del genoma della fragola, come lo è stato per vite e melo - spiegano Roberto Viola (dirigente del Centro Ricerca e Innovazione), Riccardo Velasco (coordinatore dell’Area Agricoltura dello stesso Centro) e la ricercatrice Michela Troggio - amplifica di almeno mille volte le nostre conoscenze relativamente a questa importante pianta agraria, in particolare le sue proprietà nutrizionali, l’impatto ambientale, l’esplorazione della biodiversità, gli studi filogenetici ed evolutivi”.
A cosa porterà la scoperta? I tempi del miglioramento genetico convenzionale saranno velocizzati per ottenere piante in grado di produrre frutti più salubri e gustosi, che si difendono da sole dalle malattie e dagli insetti, riducendo gli interventi agronomici in campagna e realizzando una frutticoltura più sostenibile. Il progetto ha permesso, inoltre, di identificare le relazioni tra i cromosomi della fragola e i cromosomi del pesco (entrambe sono della famiglia botanica delle rosaceee, come del resto il melo) e le loro relazioni filogenetiche.
Info: www.iasma.it

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