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WIKILEAKS NON HA RISPARMIATO IL MONDO DELL’AGRICOLTURA: LE TRAME DEGLI USA PER IMPORRE GLI OGM IN EUROPA. LO SCRIVE IL QUOTIDIANO INGLESE “THE GUARDIAN”

Non Solo Vino
Mais Ogm

Il “fenomeno” WikiLeaks, esploso ormai da settimane senza causare quegli sconvolgimenti che alcuni temevano e altri auspicavano, non ha risparmiato l’agricoltura. Su scala mondiale e su un tema fondamentale, quello dell’introduzione degli Ogm - organismi geneticamente modificati - in Europa. A sottolinearlo è il quotidiano inglese “The Guardian”, secondo cui un cablogramma dell’Ambasciatore americano a Parigi della fine del 2007, avvisava Washington di prepararsi ad una vera e propria “guerra commerciale” contro quei Paesi dell’Unione Europea che si fossero opposti agli Ogm. La presa di posizione dell’ambasciatore Craig Stapleton, amico e partner d’affari dell’allora presidente George Bush, avveniva dopo la decisione della Francia di bandire una varietà di mais ogm dell’americana Monsanto. Come riporta ancora “The Guardian”, la volontà dell’allora ambasciatore sarebbe stata quella di “calibrare una lista di obiettivi ritorsivi che causino dolore in tutta l’Unione Europea , perché si tratta di una responsabilità collettiva, ma che si concentrino in parte sui peggiori colpevoli”. Da altri “cabli” pubblicati da WikiLeaks e ripresi da “The Guardian”, si scopre che per i diplomatici Usa di tutto il mondo il tema del mais geneticamente modificato è stato un vero e proprio imperativo governativo e commerciale, tanto da coinvolgere le alte sfere Vaticane. La sensazione dell’ambasciata americana in Vaticano era quella di avere il supporto dello stesso Papa, sensazione basata sulle posizioni espresse dal Cardinal Renato Martino, capo del potente Consiglio Pontificio per la Giustizia e la Pace, e uomo che meglio rappresenta il Papa alle Nazioni Unite. Appoggio che venne presto a mancare, basato com’era solo sulla volontà del Cardinal Martini di rasserenare i rapporti con il Governo Usa dopo la dura condanna della guerra all’Iraq.

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