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IN 10 ANNI IL PIEMONTE HA PERSO 15.000 AZIENDE AGRICOLE: E’ L’ALLARME LANCIATO DA CONFAGRICOLTURA TORINO. LE CAUSE? ANZIANITA’, AREE SVANTAGGIATE, COSTI PIU’ ALTI, REDDITI PIU’ BASSI E MANCANZA DI UN PIANO DI RILANCIO PER COMPETERE A LIVELLO EUROPEO

In dieci anni, l’agricoltura piemontese ha perso 15.000 aziende: a lanciare l’allarme è Confagricoltura Torino che parla di vera e propria “emorragia”, a fronte dei dati ufficiali relativi alle imprese agricole regolarmente iscritte alle Camere di Commercio provinciali. In attesa del Censimento generale di settore n. 6 in Italia che terminerà il 31 gennaio, questi dati dicono che, al terzo trimestre 2010, erano registrate 63.551 aziende, in netto calo sul 2009, quando erano 64.475 (-924, pari a -1,43%). E le cause sono molteplici: dall’anzianità dei titolari delle aziende agricole alla presenza di aziende in aree cosiddette marginali, cioé in montagna o collina svantaggiata, dal continuo aumento dei costi di produzione a fronte di redditi sempre più bassi alla mancanza di un vero piano di rilancio dell’agricoltura per competere a livello europeo.

“Vincono le imprese che sanno innovare”, secondo il presidente di Confagricoltura Torino Vittorio Viora. Ed esaminando i dati del 2008 si scopre che le imprese erano 66.671, mentre nel 2000 se ne contavano 78.566. Non ci sono ancora dati ufficiali consolidati relativi al 2010, tuttavia, precisa Confagricoltura Torino, le prime anticipazioni confermano la tendenza degli ultimi anni di una diminuzione della superficie agricola utilizzata frenata da un contestuale aumento delle dimensioni medie aziendali.

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