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QUANDO IN UN POLLO APPARE IL FUTURO. POLLI GENETICAMENTE MODIFICATI DAI RICERCATORI DELL’UNIVERSITA’ DI CAMBRIDGE RESISTENTI ALL’AVIARIA. GALAN:“GRANDI SCOPERTE PER TUTELARE LA NOSTRA STESSA SALUTE E PER RISOLVERE I PROBLEMI DI FAME E CARESTIA”

“Se a pubblicarla è una rivista come “Science”, io ritengo che ci si trovi di fronte ad una notizia importante. E così è quando ci viene detto che, grazie agli studi condotti da alcuni scienziati delle Università di Cambridge ed Edimburgo, sono stati creati polli geneticamente modificati. Sia chiaro: polli geneticamente modificati a scopo di ricerca e non da immettere nella filiera alimentare. Ma perché, a mio parere, questa è una notizia che apre orizzonti interessantissimi su di un prossimo futuro? Perché con i loro studi gli scienziati di Cambridge e di Edimburgo hanno aperto nuovi scenari, hanno fatto sì che si possa parlare di un primo caso di resistenza al virus dell’influenza aviaria, e tutto ciò ottenuto proprio attraverso polli geneticamente modificati. Il mio entusiasmo è dovuto alla conferma che solo la ricerca, un’autentica ricerca scientifica, ci pone nelle condizioni di compiere grandi passi in avanti, quelli, per esempio, che dobbiamo compiere per tutelare al meglio la nostra stessa salute o per risolvere i drammatici problemi posti da fame e carestia. In ogni caso, per ritornare sulla notizia, va detto che si tratta di una fase della ricerca assolutamente pioneristica, quindi del tutto iniziale, ma ciò non annulla certo i meriti di chi conduce ricerche avanzate al di fuori di pregiudizi ideologici o di oscurantismi culturali”. Così il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali, Giancarlo Galan.

Focus - Coldiretti: “no a pollo ogm nel piatto da 3 italiani su 4”
Quasi 3 italiani su 4 non vogliono il pollo transgenico nel piatto, secondo l’indagine Coldiretti/Swg, dalla quale emerge che il 72% dei cittadini italiani che esprimono una opinione ritiene che i prodotti alimentari contenenti Organismi Geneticamente Modificati (Ogm) siano meno salutari rispetto a quelli tradizionali. Lo afferma la Coldiretti, in riferimento allo studio realizzato da scienziati delle Università di Cambridge e Edimburgo e pubblicato sulla rivista Science sulla creazione di polli geneticamente modificati (Ogm) resistenti all’influenza aviaria, causata dal virus H5N1.
Nonostante il rincorrersi di notizie miracolistiche sugli effetti benefici delle nuove modificazioni genetiche effettuate su animali e vegetali in laboratorio (dal supersalmone ad accrescimento rapido al riso ipervitaminico) rimane elevato - sostiene la Coldiretti - il livello di scetticismo. La realtà è che gli Ogm attualmente in commercio riguardano pochissimi prodotti (mais, soia e cotone) e sono diffusi nell’interesse di poche multinazionali senza benefici riscontrabili dai cittadini.

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